Re: in serie o in parallelo?
Mino saccone ha scritto:
> Quando facciamo "il parallelo" di un alternatore, quando cioe' colleghiamo
> in rete un alternatore, magari di pochi kW con una rete che distribuisce
> tutta la potenza europea, la tensione e la fase sono veramente critiche
> soltanto al momento della chiusura dell'interruttore; l'istante di chiusura
> dei coltelli deve trovare le sinusoidi della linea e dell'alternatore
> veramente vicine pena fortissime extracorrenti e il conseguente intervento
> delle protezioni.
>
> Dopo questo fatidico istante, il rotore dell'alternatore e' come ingaggiato
> in quello che potremmo chiamare un "ingranaggio elettrico con la rete" e
> tende a ruotare in sincronismo perfetto con essa.
> ...
> Solo applicando carichi eccezionali e molto al di fuori dei valori nominali
> si puo' far "perdere il passo" a un alternatore per cui cio', nel normale
> funzionamento, non si verifica mai.
>
> Tutto quanto sopra per dire che la regolazione della frequenza non e' mai un
> problema del singolo alternatore, ma di tutta la rete,
> ...
Tutto questo mi torna.
> Per la verita' gli alternatori non hanno un'accoppiamento cosi' rigido come
> gli ingranaggi e anzi le variazioni di fase (mai di frequenza) sono i piloti
> del trasferimento di potenza dall'alternatore alla rete e viceversa.
OK.
> L'altra funzione importante e' la regolazione della tensione per la quale
> vale un discorso un po' simile a quello della frequenza. Un alternatore
> isolato regola la tensione regolando l'eccitazione (cioe' l'intensita' del
> campo magnetico).
Questo piu' o meno lo sapevo, anche se non ho osato scriverlo ;-)
> Se invece variamo l'eccitazione di un alternatore in
> parallelo a una grande linea di distribuzione, in realta' variamo solo la
> quantita' e direzione della "potenza reattiva" scambiata con la linea.
Questo invece non riesco a vederlo: come mai "potenza reattiva"?
(Non oso confessare da quanto lontano arrivano le mie scarse nozioni su
questa materia... Il resto e' solo un tentativo di applicare leggi
generali: metodo che non sempre funziona come uno si aspetterebbe...)
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Sun May 12 2002 - 20:04:05 CEST
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