gianni morando wrote:
>
> Definita "velocit� dimensionale" V=D/T il rapporto fra la dimensione
> di un corpo D ed il tempo T impiegato a percorrerla, si constata che
> due sfere solidali fra loro in movimento, di cui una di diametro
> doppio dell'altra, hanno velocit� diverse ed esattamente la piccola ha
> una "velocit� dimensionale" doppia della grande.
Non ho capito. Una sfera di diametro di 1 m che si muove a 1 m/s impiega
1 s a spostarsi del suo diametro. Un'altra sfera di diametro 2 m,
solidale con la prima, impiega 2 s per spostarsi del suo diamtro. Il
rapporto mi pare faccia sempre 1 m/s.
> Traslando questa realt� fisica alle onde elettromagnetiche e
> "materializzando" la frequenza alla stessa stregua delle sfere,
Questa non l'ho capita. La frequenza e` una sfera? Evidentemente no,
prova a scrivere una relazione matematica.
> si
> constata che, pur restando la velocit� C sempre costante, la "velocit�
> dimensionale" dipende invece dalla frequenza.
Quando parli di velocita` di un'onda elettromagnetica, e` meglio
distinguere fra velocita` di fase, di gruppo (e lasciamo stare le altre
tre velocita` possibili)
> Se la realt� fisica delle velocit� delle onde e.m. fosse "quella
> dimensionale" la velocit� della luce "non sarebbe costante", anzi
> cadrebbe il rospo dell'irrazionale affermazione che C = C + V!
Nessuno ha mai detto che c=c+v. O per lo meno, se lo ha detto e`
evidentemente sbagliato :-)
> In
> altre parole, le onde a frequenza maggiore sarebbero pi� veloci di
> quelle a frequenza minore.
Quindi stai proponendo un modello dispersivo per la propagazione (nel
vuoto?).
> Attendo una critica, Gianni
Non si e` capito molto. Scrivi qualche relazione matematica, che e` piu`
chiara.
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Wed May 08 2002 - 19:01:46 CEST