Re: Principio di equivalenza

From: Franco <inewd_at_hotmail.com>
Date: Thu, 02 May 2002 19:42:52 -0700

Luciano Buggio wrote:
>
> Nel momento di quotare scopro di aver omesso l'aggettivo "ruotante"
> accanto alla parola "forza".

Mi ha tratto in inganno

> Senti, Franco: � evidente che e' un lapsus, chiaro come il sole che mi
> riferisco al vettore rotante, avresti dovuto capirlo immediatametne,
> perch� da anni non parlo di altro.

E` vero, ma visto che quanto dici non sempre e` immediatamente
comprensibile, e non ho capito.

> Ho avvertito la sgradevole sensazione che tu mi stessi prendendo in
> giro:-(

Non era nelle mie intenzioni. Si stava parlando, en passant, di
esistenza di moto cicloidale, e avevo capito male il tuo esempio: mi
sembrava che volessi mostrare che era una cosa "facilmente
fabbricabile".

> Se al baricentro del sasso applico un propulsore e nel momento di
> lasciarlo andare (non gli d� l'impulso, cio� non "lo lancio", � il
> propulsore a farlo muovere, come nel caso che dicevi della gravit�) con
> indice e pollice della mia mano d� un impulso di coppia (la cui
> conservazione dovr� chiaramente poi fare i conti con la resistenza
> dell'aria) ammetti che il sasso (in assenza di gravit�) percorrer� una
> traiettoria "complessivamente rettilinea", fatta di balzi cicloidali?.

Non sono sicuro di aver capito cosa intendi per propulsore. Pare di
capire che il propulsore spinga "diritto" ma il suo asse di spinta ruoti
insieme con l'oggetto. Tipo un razzetto fissato su un disco che ruota
(spingendo in direzione del baricentro del corpo).

Il meglio a cui sono arrivato e` un disco sottile appoggiato su un piano
orizzontale (al solito senza attrito), con sopra fissato un razzetto in
posizione radiale. Si fa ruotare il disco su se stesso, gli si imprime
una spinta orizzontale e si accende il razzo. Cosa capita? non lo so,
dovrei farci su i conti. Se il razzo e` radiale, il momento dovrebbe
conservarsi e quindi e` possibile che si muova con una traiettoria
cicloidale (date opportune condizioni di velocita` iniziali). Pero` con
i riferimenti ruotanti bisogna fare i conti, c'e` da prendere delle
papere non indifferenti.

> E, per l'ennesima volta (ti prego discusarmi, ma questo mi pare in certo
> modo altrettanto importante): ammetti che questa cosa non � mai stata
> trattata in dinamica o in fisica, o dove vuoi, almeno che tu sappia?
> Te lo chiedo perch� finora, in tanti anni, non l'ho mai sentito
> ammettere da nessuno.
> Tutti mi rispondono che sono cose cos� implicite ed elementari che per
> forza si sanno: tu stesso mi hai detto che se ci sono soluzioni semplici
> sono sicuramente state gi� trovate.
> Ma questa?


Ripeto quanto gia` detto. Non puoi prendere una particolare soluzione
cinematica e dire "vediamo se funziona". Prendi le equazioni generali e
vedi quale funzione cinematica salta fuori, date opportune condizioni al
contorno. Tu invece vuoi che la soluzione sia una cicloide. OK, puoi
cercare delle condizioni per cui la soluzione e` questa, ma non e` detto
che quelle condizioni descrivano la realta`.

Quando hanno studiato le onde elettromagnetiche, non hanno detto "bene,
vediamo se si muovono per cicloidi, o in qualche altro modo". Hanno
scritto le equazioni d'onda e le hanno risolte, trovando delle
soluzioni, che descrivevano anche altri fenomeni.

Se invece vuoi imporre che un fotone (o meglio un L-fotone) si muova per
salti cicloidali, devi cominciare a definire che cosa e` un L-fotone. E`
una particella con questa massa, con questa carica, con questa
energia... con queste altre proprieta`. Si comporta in questo modo in
queste circostanze.... e puoi anche mettere ad esempio che e` una sua
prerogativa di muoversi a cicloidi (anche se la cosa metodologicamente
non e` corretta, si dovrebbero dare le equazioni e cercare le soluzioni,
non le soluzioni e cercare le equazioni). Eventualmente definisci come
e` collegato l'L-fotone con altre grandezze classiche della fisica.
L'L-fotone genera un campo magnetico di questa intensita` (e fornisci
una equazione, non basta dire che genera un campo magnetico), ecc. ecc.

E da li` vai avanti, un passo per volta nella definizione. Quando hai
una definizione base guardi se alcuni fenomeni sono descritti: ad
esempio, esiste una equazione d'onda dell'L-fotone? Cioe` si propaga
perche' cosi` ha voluto il suo creatore, o c'e` una equazione, come per
le onde em, che fa vedere che non puo` far altro che propagarsi in quel
modo?

Altro esempio: due L-fotoni possono fare interferenza? (detto in termini
classici, perche' pare di aver capito che non vuoi l'approccio della
mq). L'interferenza e` sinusoidale?

Non partire mettendo insieme L-fotoni cicloidali e barriere di
potenziale senza dire che cosa sia il potenziale di un L-fotone e
parlando di effetto tunnel su una barriera, cosa che peraltro secondo me
non e` definita.


-- 
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Fri May 03 2002 - 04:42:52 CEST

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