(wrong string) � se ho capito...

From: petalo <petalo_at_vene.ws>
Date: Tue, 23 Apr 2002 19:23:26 +0200

Sto leggendo il primo capitolo del libro "L'indagine del mondo fisico" di
Toraldo di Francia (a proposito, si vende ancora nelle librerie? non l'ho
trovato nemmeno sul catalogo di www.einaudi.it) � davvero interessante ma
non sono sicura di aver capito a fondo i concetti per cui mi farebbe piacere
se mi correggeste!

La fisica si occupa di tutto ci� che pu� essere studiato col metodo scoperto
da Galileo. Questo metodo consiste nell'osservare i fenomeni naturali e nel
cercare di ripeterli in condizioni "speciali", spogliandoli degli elementi
che lo studioso ritiene secondari. Ovviamente il fisico, nel momento in cui
appronta l'esperimento, ha gi� una sua idea, che potr� essere confermata o
meno, di quali siano le grandezze fisiche che caratterizzano il fenomeno in
esame.
Queste grandezze fisiche devono essere misurate, anzi le grandezze fisiche
vengono "definite" proprio prescrivendo gli strumenti e le operazioni che
servono per misurarle. Purtroppo per� capita che lunghezze di un certo
ordine di grandezza, tanto per fare un esempio, si possano misurare con un
semplice metro, per altre molto pi� piccole pu� essere necessaria la
diffrazione di raggi X. A questo punto, visto che i procedimenti usati sono
diversi non ho la sicurezza di trattare con grandezze fisiche omogenee,
ossia lunghezze; nei casi fortunati per� esiste una zona di "interregno", a
cavallo dei vari ordini di grandezza, in cui si possono usare entrambi gli
strumenti di misura e verificare se restituiscono lo stesso risultato.
Misurando una grandezza non si ottiene un numero reale a ma un intervallo
del tipo (a-�,a+�) in cui � rappresenta la precisione dello strumento di
misura utilizzato, quindi uno strumento pi� sensibile mi permette di
apprezzare ad esempio milionesimi dell'unit� di misura ottenendo un nuovo
intervallo, contenuto nel precedente, a'��' con �'<�.
Durante l'esperimento il fisico annota le misure delle grandezze coinvolte,
alla fine pu� scoprire che esiste una certa relazione tra le misure (gli
intervalli) relative a due grandezze A e B, ad esempio sia a=kb�� dove k �
una certa costante e � esprime la precisione degli strumenti utilizzati per
la misura di A e di B. Anche se non viene espresso esplicitamente il termine
�� � sempre presente in una legge fisica e sta a significare la validit�
della legge stessa: se si ripetono le misure con strumenti pi� precisi
ottenendo un �'<� pu� accadere che non sia pi� valida la relazione a=kb��' e
che ad essa se ne debba sostituire un'altra del tipo a=f(b)��' (entrambe le
leggi sono valide, ciascuna dentro la rispettiva precisione).

Questo � in sostanza ci� che ho capito dalle prime pagine, secondo voi ho
frainteso qualcosa? La questione della precisione associata alle leggi
fisiche era per me del tutto nuova per cui vorrei assicurarmi di averla
compresa bene. Se per� sto abusando della pazienza del ng basta che me lo
fate notare :-)
Grazie in anticipo,
petalo
Received on Tue Apr 23 2002 - 19:23:26 CEST

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