Re: Principio di equivalenza

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: Mon, 22 Apr 2002 11:31:27 +0200

Scusate lo riposto perche` non capisco se e` arrivato o no
quello che ho gia` mandato e qui ho corretto qualche errore
del precedente post (P al posto di Q e cose simili).

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 Luciano Buggio wrote:


 (cuttone)
 
 Ciao, cerco di scriverlo nel modo piu` semplice possibile.
 
 Mettiamoci in fisica classica e consideriamo un campo
 gravitazionale g=g(x) arbitrario (non lo faccio dipendere
 dal tempo, ma si potrebbe). g e` il vettore accelerazione di gravita`
 nel punto x.
 
 Prendiamo un punto materiale Q e lasciamolo cadere nel campo.
 Possiamo costruire un sistema di riferimento S che e` sempre
 in quiete con il punto Q che si trova sempre nell'origine degli
 assi di S.
 
 Mi metto in S. Prendo un secondo punto materiale P inizialmente
 in quiete in S coincidente con il primo punto Q e lo lancio con velocita`
 iniziale V. Quale sara` il suo moto?
 
 Le equazioni del moto di P in S sono scrivibili (prendendo S traslante
 ad ogni istante rispetto ad un riferimento inerziale cioe` con omega=0),
 se indico con y = (y1,y2,y3) la posizione di P rispetto alla terna di
 riferimento di S
 
 my'' = mg(y) - mg(0)
 
 y'' e la derivata seconda (accelerazione di P).
 Il secondo -mg(0) e` la forza inerziale che tiene conto del fatto
 cke S e` in caduta libera ed in quiete con Q.

 
 NOTA BENE: la m a primo membro e quella davanti a g(0) sono
 la *massa inerziale* di P (quelle che compaiono in F=MA),
 mentre la m davanti a g(y) e` la *massa gravitazionale*.
 Noi sappiamo che sono uguali (principio di equivalenza)
 ed e` questo il centro di tutto il discorso.
 
 Quindi l'equazione non dipende dalla massa di P e si ha
 
 y'' = g(y) - g(0)
 
 Come immediata conseguenza hai che:
 quanto piu` y e` vicino a 0 tanto piu` y'' e` piccolo
 e quindi il moto di P tende ad esse rettilineo uniforme, cioe`
 *come se non ci fosse gravita'*. In questo senso, l'effetto
 della gravita` puo` essere "localmente" annullato cambiando
 riferimento. Quel "localmente" indica che cio` accade quanto

 piu` y e` piccolo.
 (Si puo` dire la cosa piu` precisamente facendo uno sviluppo
 di Taylor, ma non voglio entrare nella questione matematica.)
 
 Voglio invece farti vedere che il risultato NON e`*per niente
 banale* e che NON funziona con altri campi:
 
 **** non posso annullare "localmente" la loro azione semplicemente
 cambiando riferimento come sopra, nemmeno in modo approssimato
 quanto piu' lavoro vicino alla particella in cadutanel campo Q".
 
 Supponi che invece di un campo gravitazionale abbiamo un campo
 elettrico E(x) e che la carica Q che "cade nel campo" abbia
 una carica q. Se prendo S come prima in quiete con Q nell'origine
 degli assi e poi lancio P dall'origine degli assi, il moto di
 P sara` rettilineo niforme quanto piu` P e` vicino a Q?
 La risposta e` NO.
 
 L'equazione e`, se q' e` la carica di P e M la massa di Q e
 m quella di P
 
 my'' = q'E(y) - mqE(0)/M
 
 Nota che se y=0 NON e` piu` vero che il secondo membro
 si annulla (a meno che Mq'=mq). Mentre nelcaso precedente
 esso si annullava QUALUNQUE fosse il valore di m.
 
 ***Quindi anche all'istante t=0 in cui P si trova nell'origine


 di S sente gia` una forza elettrica!***
 
 
 Questo e` quanto. Poi sui libri divulgativi troverai
 le cose piu` disparate...(a volte "dispErate" sarebbe piu`

 appropriato).

   Ciao, Valter

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Valter Moretti
Dipartimento di Matematica
Universita` di Trento
http://alpha.science.unitn.it/~moretti/home.html
Received on Mon Apr 22 2002 - 11:31:27 CEST

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