Re: Principio di equivalenza

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Mon, 22 Apr 2002 09:04:09 +0000 (UTC)

vittorio" <vittorio_at_physics.it> wrote in message
news:3CC2DE10.6040208_at_physics.it...

> Ciao Luciano,
> opero lunghi tagli.
(snip)
> Per quanto riguarda la distinguibilita' di un campo di accelerazioni da
> un campo gravitazionale, da un punto di vista matematico si riesce
> sempre a distinguerli. Ma da un punto di vista fisico, pi� vai in
> piccolo (spaziotemporalmente), pi� hai bisogno di strumenti precisi.
> Dunque l'impossibilit� non � di principio, ma semplicemente strumentale.
> Devi pensare al principio di equivalenza in questa ottica.
> Cos� l'ho capita io.
Io l'ho capita in tutt'altra maniera.
Come ti ho scritto, non � pensabile la verifica sperimentale, visti i
valori in gioco, e concordo con te con una impossibilit� strumentale.
Ma � questo il contenuto del principio di equivalenza?
Prendiamo l'analogo problema dell'equivalenza masssa gravitazionale e
massa inerziale.
Ragionando a modo tuo il problema � risolto positivametne (a favore
della perfetta equivalenza, anche teorica) nel momento in cui la
differenza fosse cos� piccola che gli strumenti non riescono a rivelarla
(o rilevarla?). Un'impossibilit� sperimentale diventerebbe
un'impossibilit� di principio.
Tu dici (e qui ripeti precisamente il mio pensiero) che *da un punto di
vista matematico si riesce sempre a distinguerli*: c'� forse un altro
punto di vista, se si sta parlando delle affermazioni della
*fisica teorica*? Non � precisamente questo (quello della matematica) il
terreno in cui viene enunciato il principio di equivalenza di cui si sta
parlando, principio di equivalenza che quindi dalla matematica verrebbe
smentito, dal momento che, per la matematica, che non si spaventa delle
piccole quantit�, l'effetto mareale ha senso anche nel pi� piccolo
intorno?
Tu contrapponi la matematica (cio� queste certezza) all'esperimento, con
le sue precariet� ed i suoi limiti di misura, e secondo me commetti
l'errore di confondere questo secondo punto di vista con il "punto di
vista fisico". Dici: "...ma da un punto di vista fisico, pi� vai avanti
(verso il piccolo) pi� hai bisogno di strumenti precisi."
Salti un termine: la "fisica teorica", che nel tuo ragionamento �
indicata,senza, mi pare, che tu te ne renda conto, dal termine
"matematica".
Praticamente questo tuo reply mi da ragione in pieno.
Hai scritto sostanzialmente che secondo la teoria (matematicamente
espressa, la quale deve tener conto anche dell'effetto mareale) il
principio di equivalenza non vale ("matematicamente � sempre possibile
distinguerli"),
ma che sperimentalmente la differenza � trascurabile e non rileva.
E' quanto da me sostenuto.
Ciao.
Luciano Buggio
http://www.scuoladifisica.it


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Received on Mon Apr 22 2002 - 11:04:09 CEST

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