Re: Paradossi (lunghetto)

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Thu, 11 Apr 2002 09:24:35 +0000 (UTC)

"Luciano Buggio" <buggiol_at_libero.it> wrote in message
news:4bf8c26a91bec638161d0d6be346cb25.9459_at_mygate.mailgate.org...


(snip)
> Qui troverai un divertente (ed amaro) mio sproloquio sul tema.
>
> http://groups.google.com/groups?q=la+scoperta+(e+la+civilt%E0)+della+ruota&hl=it&selm=000001c0d21c%24993553a0%24647d1997%40it&rnum=1
> Luciano Buggio
> http://www.scuoladifisica.it
Vista la difficolt� di accedere attraverso questo link, ed una naturale
pigrizia del frequentatore medio, chiedo al moderatore il permesso di
copiare ed incollare direttamente l'articolo in questione.
Grazie.
Luciano Buggio

Prima ancora della scoperta vera e propria della ruota fu risolto il
problema della quadratura del cerchio: infatti la prima ruota era
quadrata.
Ma non andava bene, perch� sobbalzava (4 sobbalzi ad ogni giro). Per
eliminare un sobbalzo si invent� allora la ruota triangolare, che per�
andava ancora peggio.
Ci fu chi per�, bastian contrario, pens� di risolvere il problema dei
sobbalzi aumentandoli. Fu cos� inventato contestualmente il paradosso,
il
calcolo differenziale e, un epsilon dopo, finalmente la ruota.
Con infiniti sobbalzi nessun sobbalzo.
La Scuola di Zenone apr� quasi subito, con l'annesso laboratorio pieno
di
tartarughe, ed attrezzato di stadi, frecce e bersagli.
Altri, molto pragmaticamente, trovarono molto utile la scoperta e si
dedicarono alla costruzione di carri, alla locomozione ed al nomadismo.
Colui che aveva scoperto la ruota aveva osservato che quando si deve
spostare un blocco cubico di pietra che non si possa far scivolare,
facendolo "rotolare" si doveva al massimo sollevare, nel peggiore dei
momenti, solo la met� del suo peso, e pens� allora a come si poteva fare
per
sollevare ogni volta una quota minima del peso totale, magari con
spostamenti pi� piccoli, distribuendo quindi il lavoro nel tempo. La
cosa
straordinaria fu che un numero infinito di sforzi nulli non dava la
fatica
iniziale, ma una fatica che pareva nulla. Mah!
Si compiacque del suo manufatto, e si guard� intorno: la Natura, che
pure
per altre cose egli aveva copiato, non gli sembrava esser stata capace
di
fare nulla di simile, e se ne compiacque quindi molto di pi�.
Nessun animale aveva le ruote.
Tempo fa, sentendomi dire questa cosa ed invitare a chiedersi come mai,
mi
venne segnalato un articolo su "Le Scienze" in cui si parlava di animali
che
si muovono con le ruote.
Mi sono poi precipitato a guardare. Naturalmente il titolo era solo per
far
comprare il giornale, perch� l'articolo, dentro, parlava di una specie
di
volpe del deserto (non ricordo) che si appallottola a ruota per far
prima
quando deve scendere gi� per una china.
Bella scoperta!
La natura, se potesse, farebbe degli animali con le ruote: disporrebbe
del
materiale giusto, l'osso, e sicuramente, per alleggerirla, come fa con i
radiolari, l'attrezzerebbe anche della meravigliosa decorazione di
raggi,
arabescati a seconda della specie, e troverebbe sicuramente un materiale
adatto per i copertoni.
C'� il problema per� dell'alimentazione dell'organo, vasi sanguigni e
trasmissioni nervose, perch� la ruota dovrebbe, come il resto della
bestia,
nascere crescere ed invecchiare, e con quella faccenda dello snodo
intorno
al perno, per il quale tra l'altro ottimo lubrificante potrebbe essere
il
liquido sinoviale, si creerebbe un groviglio di fili che dopo mezzo giro
bloccherebbe tutto.
Forse per� la Natura avrebbe potuto giocare con le colonie di viventi,
distribuendo le funzioni, ed assegnando quella della locomozione, magari
gi�
per dirupi, a una grande quantit� di paria abbracciati in cerchio a
fare da
ruote al resto dell'organismo, col cocchiere a cassetta e la la regina
sul
baldacchino. Evidentemente per� la Natura non � cos� spietata nel suo
innegabile classismo, nonostante Piero Angela.

Il cerchio era noto da tempo, invece, perch� la natura ne faceva ampio
uso.
I perfetti cerchi del Sole � della Luna, per esempio. Ognuno poteva poi
"vedere" la grande sfera delle stelle fisse, prima di Parmenide e prima
che
Nicolo da Cusa dilatasse all'infinito il suo raggio, collocandone il
centro
in ogni punto e la periferia ad Utopia.
E i cerchi nell'acqua, quando si butta una pietra.
Prima di costruire la ruota, l'uomo aveva copiato dalla natura il
cerchio:
certo suo vasellame, cerchi rituali di pietre, la capanna di sterpi e
paglia
ecc.
L'avava fatto anche ruotare, questo cerchio, quando aveva inventato la
danza, o la macinazione del grano col mulo che gira intorno al palo, o
il
banchetto per tornire il vasellame di argilla..

Ma una cosa � la rotazione, un' altra il rotolamento.
Per questo la scoperta della ruota fu cos� importante.
Il rotolamento del cerchio fu una rivoluzione, e si inizi� la civilt�
della
ruota.

La ruota traslante che rotola � una cosa di un tremenda complessit�,
sulla
quale per� l'uomo non ha mai meditato a fondo, ed in ogni modo non ha
mai
fatto parte della sua cultura. Lo dimostra il fatto che non appartiene
all'immaginario - n� � mai appartenuto, se non all'intelligenza di pochi
curiosi perspicaci o alla competenza matematica di un ristretto periodo
strorico - la considedrazione del moto reale che fanno i vari punti
della
ruota: per il senso comune in particolare la ruota va, e basta, � un
oggetto
unico che trasla. Certo tutti sanno che il perno (il suo centro) si
muove
in linea retta, ma � difficile che uno pensi per conto suo che non tutti
i
punti della ruota lo fanno: glielo si deve far notare.
Quando lo spiegate a qualcuno, costui ha la sensazione di fare una
divertente e originale (!) scoperta.
Se volete far divertire gli ospitii del vostro salotto chiedete quali
sono
i punti del treno che vanno indietro mentre il treno va avanti. Nessuno
indoviner�, perch� vi parleranno tutti di stantuffi, o di quello che
sceglie
la toilette di coda (se fila pi� veloce del treno per via
dell'impellente
necessit�): roba del genere. Quando spiegherete che si tratta di punti,
a
turno, appartenenti alla parte della ruota del treno tagliata dalla
linea di
appoggio sul binario (la parte inferiore del cappio della cicloide
allungata) resteranno stupefatti.
La prova decisiva della famigliarit� scarsa o nulla che si ha con queste
cose sta nel fatto che tutto ci� � considerato paradossale, come se
fosse
paradossale che mentre cammino il mio braccio va periodicamente
indietro.
Un altro pesante indizio � la precisazione, che trovate annessa in tutte
le
difinizioni correnti di cicloide, che il cerchio mentre rotola non deve
striscire: ma non basta dire che rotola? Come fa a rotolare se striscia?
Se
striscia non rotola, trasla, e se trasla non sta rotolando.
Sarebbe come raccomandare, quando si definisce operativamente il
cerchio, di
non spostare la punta metallica dopo averla fissata in un punto C.: vi
prenderebbero per scemi, ma solo perch� il cerchio � cosa nota, ed �
entrato
pienamente nella cultura, perch� � la prima cosa (almeno oggi, una volta
erano le aste) che si insegna ai bambini a scuola.
La scoperta del differente comportamento dei punti del cerchio, con lo
studio accurato delle varie cicloidi - sempre meno accorciate procedendo
dal
centro verso la periferia ed allungate oltre) - doveva far parte
integrante
della scoperta della ruota e della sua civilt�, ed invece ci� non �
accaduto.
E se non � successo finora le probabilit� che possa avvenire in futuro
diventano di per s� sempre pi� scarse, poich�, a parte Agnelli e poche
altre
cose, pare che la ruota, tutto ci� che rotola o comunque gira, stia
scomparendo.
Sono sparite praticamente le eliche degli aereoplani, fra un po' i
giocattoli a ruote per i bambini, i telefoni a ruota, le rotelline degli
olologi, delle calcolatrici e dei contatori.... Volentieri i progettisti
della silhouette delle automobili farebbero sparire le antiestetiche
ruote
(l'unico dettaglio restato uguale dai tempi delle carrozze a cavalli)
sotto
la carozzeria.
Fra un po' avremo la levitazine magnetica per muoversi sulle rotaie e
sar�
quindi ancora pi� difficile che i bambini risolvano il problema del
treno
che va all'incontrario.
Nel computer ci sono solo due cose che girano: la ventola di
raffreddamento
e la pallina del mouse.
La ventola del mio cigola un po', ma la cosa non mi dispiace, pech�
penso
che sia l'unica cosa un po' umana che gli � rimasta.
Ci sarebbe la pallina, ma ho sentito tempo fa che presto verr�
sostituita da
due raggi laser incrociat�.
Giusto perche, nell'attesa che la clessidra sparisca, il "desocupado
operador" non si metta a pensare al moto dei vari punti della sferetta
mentre questa rotola sul panno verde.
In attesa anche di far sparire la ventola raffreddando stocasticamente
gli
elettroni.


Con l'invenzione della ruota la "mano" (come diceva Giordano Bruno per
indicare la progettualit�) dell'Uomo ha superato la mano di Dio, che non
ha
saputo crearla.
La civilt� della ruota � per� appena iniziata, e si corre il rischio di
non
andare oltre.
L'uomo ha scoperto la ruota ma non la ha ancora studiata bene.

Se non mi credete andate a vedere su it.scienza.matematica (per quanto
qul
ng possa rappresentare l'Uomo) che puttanaio sta sollevando in questi
giorni
una innocente domanda di cinematica

Buon Primo Maggio
Luciano Buggio





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