On 11/8/10 10:53 AM, Zampino wrote:
....
> Semplicemente "fit" aveva uno o pi� significati che sono stati estesi
> per comprendere quelle attivit� che tu descrivi.
> Personalmente pertanto non considero un male usare approssimare o
> interpolare in un'accezione nuova, analogamente a quanto � stato fatto
> in inglese con fit e tanti altri termini. Se ci� � potenzialmente causa
> di fraintendimento, lo � per una questione di abitudine, non semantica.
...
> Preferisco per� di gran lunga "fare il fit" che "fittare", perch� la
> contaminazione introdotta dall'ultima parola nella nostra lingua �
> tremenda.
Concordo su tutto al 100%.
...
> Questa della coniugazione/invenzione dei verbi in -izzare � un'altra
> abitudine invalsa a mio avviso spaventosa. La usano tutti, scienziati,
> filosofi, storici senza nessuna ragione.
..
Beh, a parte che qui stiamo scivolando veramente FA (fuori argomento ;-)
). Una ragione c'e' e la spiega bene Maurizio Pistone:
http://www.mauriziopistone.it/testi/discussioni/storieparole_izzare.html
Il problema nasce solo quando ci sono forme alternative "soppiantate"
dalla forma in -izzare.
Ma, mentre concretare pu� essere pi� elegante di concretizzare, non
vedo alternative ad elettrizzare, idrolizzare (anche in onore dell'
etimologia greca) e neanche a fattorizzare. Ma qui siamo passati ai
meccanismi per la creazione di neologismi in italiano. Un po' lontano
dall' orgomento di partenza (quando tradurre o non tradurre i termini
scientifici inglesi).
Giorgio
Received on Tue Nov 09 2010 - 00:01:17 CET