"Renato Mascagni" <r.mascagni_at_tin.it> wrote in message
news:eb7b60a43b5f09c39c7231c6e68bbc15.80473_at_mygate.mailgate.org...
> ok
>
> adesso vi spiego perch� vi ho fatto questa domanda.
> mi � capitato di discutere, con uno studente di fisica,
> sull'argomento.
> Lui diceva: immagina di avere due sistemi di riferimento
> uno fermo (!!!??) l'altro in moto t.r.u. con velocit� v.
> secondo la relativita ristretta il tempo nel riferimento
> in moto passa pi� lentamente quindi il gemello in moto
> invecchia meno rapidamente.
Quello che diceva il tuo amico e' vero "in un certo senso" (andrebbe capito
in che senso); si puo' anche aggiungere che, essendo la situazione descritta
qui perfettamente simmetrica, allora "in un certo altro senso" (anche qui
ovviamente andrebbe capito cosa si intende) e' vero esattamente l'opposto.
> A me sembra che questo ragionamento non stia in piedi.
[...]
> Ma poi io potrei considerare "fisso" il rif mobile e viceversa
> e allora sarebbe il secondo gemello a veder invecchiare meno
> il primo.
appunto "in un certo altro senso" si potrebbe affermare quanto tu dici qui.
Il punto e' che il "paradosso" dei gemelli ___non___ afferma quanto detto
dal tuo amico; afferma invece che
se
1) in un dato istante due gemelli si trovano entrambi in un dato punto dello
spazio con gli orologi sincronizzati;
2) un gemello parte, viaggia per un po' e poi torna a trovarsi nello stesso
punto dello spazio dove nel frattempo e' rimasto fermo il primo;
3) durante tutto il viaggio entrambi i gemelli sono sempre stati lontani da
masse;
allora
quando, alla fine del viaggio, i gemelli si ritrovano nello stesso punto
dello spazio, i due orologi non saranno piu' sincronizzati: l'orologio del
"viaggiatore" segnera' un istante minore dell'istante segnato dall'altro (ad
esempio per uno potrebbe essere passato un mese, per l'altro 10 anni).
Uno dei motivi per i quali ti consigliavo di non fidarti dei libri di liceo
e' che spesso in essi il paradosso dei gemelli viene raccontato in maniera
molto simile a quella riportata dal tuo amico (cioe' si considerano
semplicemente due sistemi di riferimento in moto relativo fra loro, uno
"fermo" e uno "in viaggio") dove, magari senza dire niente di sbagliato, si
sottolinea semplicemente il fatto che nel sistema di riferimento del gemello
"fermo" si "vede" (andrebbe capito bene in che senso) l'altro gemello
invecchiare lentamente, ma si ___sorvola completamente___ sul fatto che nel
sistema di riferimento del "viaggiatore" si "vede" il gemello "fermo"
invecchiare lentamente; si sorvola cioe' completamente sul fatto che finche'
la situazione e' simmetrica allora simmetrica rimane e non e' certo
possibile affermare in maniera "oggettiva" chi invecchia di piu' e chi meno.
Si sorvola sul fatto che finche' non si introduce una qualche asimmetria non
e' in alcun modo possibile fare osservazioni riguardanti un gemello che non
possano simmetricamente essere fatte anche per l'altro.
Quando invece diciamo che i gemelli a fine viaggio si ritrovano nello stesso
punto dello spazio allora l'elemento di asimmetria si introduce: il
"viaggiatore" ad un certo punto dovra' invertire la rotta; durante tutto il
viaggio nel sistema di riferimento del gemello "fermo" non sono mai apparse
forze apparenti, nel sistema di riferimento del "viaggiatore" sono
necessariamente apparse, almeno in un istante, l'istante in cui si e'
invertita la rotta (se immaginiamo il viaggio dato da due moti rettilinei
uniformi, uno di andata e uno di ritorno, allora nel sistema di rif del
viaggiatore l'istante di inversione della rotta e' l'unico istante in cui
appaiono le forze apparenti).
Gia' che ci sono, visto che se ne parlava tempo fa nel gruppo, faccio notare
che esistono in giro libri (quello che si era preso in considerazione tempo
fa nel gruppo e' "Le bugie della scienza" di F. Di Trocchio) nei quali,
sulla base di considerazioni simili a quelle fatte qui da Renato, si
pretende di dimostrare la ____inconsistenza interna____ della teoria della
relativita'. In sostanza Di Trocchio osserva cio' che ha osservato sopra
Renato poi pero', invece di comportarsi come Renato, cioe' invece di
chiedersi umilmente (o di chiedere a chi ne sa piu' di lui) "e' corretto il
mio ragionamento?" se ne va in giro a raccontare che lui ha "scoperto" la (o
una) "bugia" insita nella teoria della relativita' :-))))). Lui avrebbe
scoperto quello che 100 anni circa di generazioni di scienziati nel mondo
non aveva mai notato. Possibile non gli sia venuto il dubbio che un
ragionamento del genere (quello fatto da Renato sopra), per quanto possa
sembrare in una qualche maniera acuto, non puo' certo dirsi geniale ... in
100 anni qualcuno se ne sarebbe accorto no ????
> Grazie
> Renato
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Fri Apr 05 2002 - 18:18:47 CEST