Re: rompicapo per esperti

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Thu, 28 Mar 2002 21:21:54 +0100

Vittorio ha scritto:
> ...
> Una curiosita': Feynman fa conti che c'entrano qualcosa con processi
> di scattering per trovare il campo columbiano? Lo chiedo perche' mi
> sembra di averlo visto uscire da conti di scattering fra particelle
> cariche nel limite di basse energie.
In sostanza si'. Calcola l'ampiezza di scattering (all'ordine piu'
basso) e studia separatamente il contributo dei fotoni scalari e
longitudinali.

> beh, il propagatore c'e', certo. Ma allora...? Cosa importa(non prendermi
> alla lettera) che venga fuori un oggetto che e' proprio il propagatore? e' un
> oggetto che compare in una fase intermedia dei conti e su cui si deve
> integrare...scusa ma non mi sembra sufficiente per dire che ste particelle
> virtuali ci sono. Ma forse non volevi dire questo.
Guareda che io non sto dicendo che le particelle virtuali "ci sono". Del
resto che cosa vuol dire esattamente? Lasciando stare le divagazioni
troppo filosofiche, e' questione d'interpretazione, di come leggi la
"fase intermedia dei conti".

> Comunque, per quanto riguarda Feynmann, mi spiace, avro' un profondo buco
> culturale(pazienza), ma non ho mai letto niente di lui.
Effettivamente... Studiare fisica teorica e ignorare Feynman e' una
lacuna.
Non solo perche' ha fatto parecchia storia della fisica teorica
dell'ultimo mezzo secolo, ma perche' aveva idee originali ed era
tutt'altro che contaiolo.

Mi viene in mente che oltre il libro che ti ho gia' indicato, ce n'e' un
altro nella stessa serie: "Quantum Electrodynamics". Forse e' ancora
piu' adatto per questi argomenti, perche' e' dedicato solo a QED, fatta
alla sua maniera.

Non so se sai negli anni 48-49 uscirono le soluzioni di Scwinger,
Tomonaga e Feynman al problema delle divergenze ultraviolette (per cui
ebbero insieme il Nobel). Ma il trattamento di Feynman era cosi' diverso
dagli altri, che a prima vista pareva non riconducibile all'approccio
standard via lagrangiana e teoria delle perturbazioni.
Fu Dyson, poco dopo, a dimostrare l'equivalenza.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Thu Mar 28 2002 - 21:21:54 CET

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