Re: Tempo e moto non possono per logica essere entrambi relativi

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Mon, 25 Mar 2002 20:15:55 +0100

Zagor ha scritto:
> ...
> Beh, se C segna 1s e B segna 2s, vuol dire che C e' andato alla meta'
> della velocita' di B.
Sembra una conclusione ovvia e innocua, ma poi ne seguono conclusioni
facilmente sballate...
Ma se ho capito il tipo, temo che non mi riuscira' di fartelo capire.

> Si', ma da qualsiasi riferimento lo guardi, resta il fatto che A non
> puo' essere sia in ritardo sia in anticipo.
Puo' brenissimo essere, se lo confronti fra eventi diversi e con orologi
diversi.

> Inoltre non occorrono 3 o 4 orologi, gi� con due soli orologi non si
> puo' dire chi sia in moto e chi in quiete, eppure quando entrambi sono
> fermi abbiamo che hanno tempi diversi (H & K) segno che uno dei due e'
> andato piu' lentamente dell'altro. La cosa dovrebbe essere simmetrica
> secondo la teoria, ma non lo e'.
> Come si spiega questo ?
Primo: e' sbagliato il punto di partenza. Chi l'ha detto che non si puo'
dire chi sia in moto e chi in quiete? L'equivalenza vale solo tra
riferimenti inerziali, e quelli non lo sono.
Secondo: Io vado da Roma a Milano facendo l'Aurelia fino a Genova, poi
l'autostrada Genova-Milano. Tu invece fai l'autostrada del sole.
Scopriamo che i nostri contachilometri segnano valori diversi: ergo uno
dei due ha misurato chilometri piu' corti dell'altro, ossia il
funzionamento di un contachilometri dipende da quale strada facciamo...
Come si spiega questo?

> ...
> E questo basta per affermare che il tempo e' relativo.
Su questo potrei essere d'accordo, ma sospetto che interpretiamo questa
piccola frase in modo diverso.
Per me significa: non esiste un tempo assoluto, vero sempre e dovunque;
esiste un tempo (misurato da orologi) dipendente dal percorso che
l'orologio fa nello spazio-tempo. Il tempo segnato e' una caratteristica
geometrica del percorso (inteso come linea oraria).

> A Galilei, Copernico e Newton dissero tutti: le teorie di Aristotele
> hanno *venti* secoli di vita, voi siete appena nati e gia' pretendete
> di trovarne le fantomatiche pecche?
> Chi non ha mai osato, non ha mai scoperto nulla in vita sua.
> Se tutti facessero come dici saremmo ancora all'ipse dixit di
> Aristotele.
Siamo alle solite: tutti sapete solo confrontarvi con Copernico, Galileo
o Newton. Alla faccia della modestia! (A parte che Newton in questo
contesto non c'entra un tubo: nessuno l'ha mai contestato come sembri
credere.)
Ma il punto e' che il mio discorso era opposto: le tue obiezioni sono
risapute, non sei il primo, e neanche il centesimo ad averle pensate.
Quindi sono anche state confutate innumerevoli volte.
Tu le riproproni, con assoluta immodestia, come se fossero novita' che
bisogna esaminare, altrimenti si e' tacciati di ottusi seguaci dell'
"ipse dixit".
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Mon Mar 25 2002 - 20:15:55 CET

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