Re: Cicloide ed "effetto tunnel"

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Sat, 2 Mar 2002 12:15:19 +0000 (UTC)

 
"Franco" <inewd_at_hotmail.com> wrote in message
news:3C7F8A4F.B5A57308_at_hotmail.com...

(snip)
>
> Non funziona, perche' nel tuo modello hai delle barriere che non possono
> mai essere superate data una certa velocita` media (la V max e` il
> doppio di quella media utile, e quindi esiste una altezza di barriera
> che non puo` mai essere superata).
Certo. Se per� dagli esperimenti risulta che la probabilit�
dell'"effetto tunnel" � dispersa a zero senza mai raggiungerlo, ci�
potrebbe significare semplicemente che nella realt� delle specifiche
situazioni l'altezza della barriera con cui ha a che fare la particella
saltellante non arriva mai a raggiundere (e superare) un valore
equivalente al doppio di quello dell'impulso medio.
La situazione � assai pi� complessa di quanto immagino tu pensi. In
altre ocasioni ho cercato di spiegarti che le caratteristiche della
barriera non sono assolute, ma relative alla frequenza (quindi
all'energia) della particella. La situazione della realt� � complessa
anche perch� la barriera non � definita semplicemente da un'altezza, ma
anche da una larghezza (in quanto ho scritto finora, e l'ho precisato,
ho semplificato molto, ci� che mi premeva era far vedere come si pu�
riprendere a ragionare in modo classico, e mi pare che tu abbia
accettato il confronto, con la speranza per� che non ti scoraggi alla
prima difficolt�, vista la posta in gioco).
Il fatto � che non � ancora sufficente, perch� una barrierta
rettangolare � ancora una schematizzazione.
In una prima pi� accurata approssimazione, una barriera � una regione di
spazio in cui la curva del potenziale ha un'equazione del tipo:
y=a^(-x^2)
ove l'altezza � data dalla pendenza nell'intorno del flesso e la
larghezza dall'estenzione orizzontale dell'intorno stesso. Pi�
realistica (perch� oltretutto pi� conforme a quanto contenuto nella mia
teoria) � una barriera di potenziale data dalla derivata della
precedente (che descrive un dosso affiancato ad una buca).
Hai provato a ragionare in questi termini? A suo tempo ti chiesi di
aiutarmi partendo da qui, tu che sai molto meglio di me la matematica e
la fisica.
> Inoltre per barriere anche piu` basse della "velocita` di picco" (doppio
> della velocita` media), la probabilita` di passare la barriera in
> funzione dell'altezza (e dello spessore della barriera), viene diversa
> dall'evidenza sperimentale.
Ci mancehrebbe altro che ad una approssimativa verifica, con il modello
semplificato al fine di indicare l'ordine "intuitivo" di idee, i due
risultati coincidessero! Troppa grazia!
Ma credi davvero di poter liquidare con due parole, come hai fatto in
passato, una teoria che � "work in progress" (come tu stesso hai
riconosciuto)?
Il fatto � che quando si � prevenuti ("prevenuti" vuol dire "ortodossi",
che si crede cio� fermamente che non ci sia modo di completare
causalmente la MQ) non si ha voglia di approfondire, e si �
"soddisfatti" alla prima difficolt�.
Prova a metterti nei panni degli scienziati agli inizi del secolo scorso
dibattevano su queste cose, non ancora affascinati dai grandi successi
dell'interpretazione solo probabilistica della MQ: immagina che nel
dibattito si fosse affacciata l'intuizione del "cospuscolo saltellante".
Certo non lo avrebbero liquidato con una battuta, ed avrebbero
riconosciuto il nuovo territorio da esplorare, riflettendo con
attenzione sulla cosa, prima di buttarla via... Non trovi?
Ciao.
Luciano Buggio.
www.scuoladifisica.it


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Received on Sat Mar 02 2002 - 13:15:19 CET

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