Nano buchi neri "fotogenetici"
Vorrei sottoporre ai Fisici una serie di ragionamenti e dubbi
(soprattutto) e, possibilmente, ricevere qualche parere (meglio
ancora calcoli semplificati)
Alcuni punti di partenza, che assumo assiomaticamente come veri
mancando di cultura nel campo specifico, potrebbero essere
errati, aspetto che dovrebbe essere sottolineato nelle eventuali
risposte. (N.B. la premessa � relativamente lunga)
1) primo postulato
dovrebbe esistere una funzione (forse continua) che descrive il
valore limite della quantit� di materia contenuta in una data
regione di spazio rispetto al raggio della stessa, al di sopra
del quale la materia stessa collasserebbe in singolarit�.
Mi risulta che questo limite sia stato indagato e stimato (in
modo puntiforme, diciamo) alla scala stellare, scala alla quale
� la materia stessa ad innescare il proprio collasso
gravitazionale senza aiuti "esogeni". Il valore che mi pare di
ricordare � compreso tra 1.5 e 2 masse solari, inteso come
soglia per la nascita di un buco nero al venir meno della
pressione interna di origine nucleare.
Tuttavia, se non si limita l'esame si soli stati di materia ad
alta densit� AUTO autoindotti (gravitici diciamo), bens� si
amplia il discorso a quelli indotti esternamente, questo limite
non dovrebbe esistere soltanto alla scala stellare o superiore,
bens� estendersi ad ordini di grandezza inferiori.
Ipotizzo, per esempio un set di acceleratori lineari di
particelle disposti in configurazioni altamente simmetriche (ci�
che altrove chiamo scherzosamente incudini tetraedriche,
incudini ottaedriche, cubiche etc etc).
Le collisioni simultanee ad alta simmetria di molti corpuscoli
materiali (energizzati a velocit� relativistiche) dovrebbero
generare localmente pressioni e densit� tali da causare collasso
gravitazionale (data, suppongo, la maggiore difficolt� a sfogare
esternamente le energie sviluppate come accade in una semplice
collisione frontale a due particelle).
Anche questa � soltanto una deduzione, un'estrapolazione, ma mi
par di intuire che il problema dovrebbe essere soltanto quello
di raggiungere energie sufficienti dei proiettili e sufficienti
precisioni nel collimarli e sincronia.
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la prima domanda � quindi : � stata gi� sviluppata una teoria di
calcolo di questa soglia limite per ogni quantit� di materia ed
il corrispettivo raggio limite ?
Fine "premessa"
Ammettendo che la domanda precedente abbia avuto risposta o che
sia ragionevole presumere che tale risposta possa esistere,
vorrei procedere oltre ....
Mi risulta (questo lo so per certo) che un singolo fotone abbia
un'energia associata :
E = h * v
Ad esso � possibile associare anche una massa equivalente (che
forse i Fisici chiamano massa a riposo, non so) data, in base
all'equivalenza
(E = m * c^2)
m = h * v / c^2
Adesso considerando la funzione precedentemente esaminata
la mia domanda spontanea � :
che succederebbe se un dato fotone (di cui per inciso NON so
calcolare il raggio) dovesse avere una frequenza cos� elevata
tale che la sua massa equivalente superasse il limite massimo
previsto per il suo effettivo raggio (qualunque esso fosse) ? Il
nostro fotone super energetico collasserebbe gravitazionalmente
in un buco nero "fotogenetico" ?
Detto in altri termini, la massa "virtuale" nascosta sotto forma
di energia, � gravitazionalmente attiva ? E' sensibile alla
gravit� da s� stessa generata (e potrebbe essere abbastanza
densa da collassare) ?
Infine, che destino avrebbe quel buco nero ? evaporerebbe
rapidamente per radiazione di Hawking ?
Grazie per ogni commento e/o spiegazione
Soviet-Mario
Received on Thu Feb 21 2002 - 15:59:51 CET
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