Re: Cicloide e costante di Planck

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Sat, 16 Feb 2002 12:07:45 +0000 (UTC)

Ciao Vittorio

"Vittorio" <adesi_at_science.unitn.it> wrote in message
news:3C6CE354.EA61661C_at_science.unitn.it...

> Ciao Luciano,
>
> Luciano Buggio wrote:
> >
> > La costante di Planck � il rapporto tra Energia e frequenza della
> > Radiazione Elettromagnetica:
>
> ....taglio....
> non proprio: dei fotoni.
Hai ragione: sono stato tratto in inganno dall'uso corrente di definire
pi� "energetica" (pi� "penetrante") la REM pi� "dura" (a pi� alta
frequenza). Considera che si ipotizza la parit� di intensit�, perch� il
termine abbia senso. Comunque mi sta meglio cos� (cio� che si parli di
fotoni): solo a questi infatti io mi riferisco qui, essendo per me la
REM (anche il singolo "pacchetto d'onda" che correntemetne va sotto il
nome di "fotone") un "ensemble"di una sterminata quantit� di questi miei
fotoni ordinatamente saltellanti (ordinatamente, dico, per via della
modalit� dell'emissione), ove l'onda � il risultato della composizione
dei campi di tutti.
>
> >
> > Esiste oggi un modo di dedurre teoricamente, non dico h, ma anche la
> > sola relazione lineare tra E e f?
>
>
> si per la seconda: l'elettrodinamica quantistica. In questa si richiede
> per ipotesi che la massa del fotone sia nulla e si deve assegnare un
>valore
>non nullo a h
>Quindi non e' una teoria equivalente a quella che tu vuoi costruire.

Naturalmente non � equivalente, lo so.
Il fatto di non esserlo indurrebbe al rigetto solo se fosse
assolutametne certo, se appartenesse all'osservazione ed alla
sperimentazione, il fatto che il fotone non sia dotato di massa. Tu
stesso dici che la QED "richiede per ipotesi che la massa del fotone
sia nulla", mentre mi risulta che siano tuttora in corso, e da sempre,
esperimenti atti a determinare la massa del fotone (quanto meno un
limite superiore).
Se confronti la QED con la "teoria che io voglio costruire", in base a
quanto qui risulta e tu stesso rilevi, scopri che la mia � in grado,
oltre che di affermare a priori la proporzionalit� tra le variabili
energia e frequanza del fotone, anche di stabilire una relazione per
ricavare l'una dall'altra le due costanti, m ed h, col che si
ridurrebbero ad una (con la possibilit�, congetturo, di una ulteriore
riduzione a c), cosa, quest'ultima, che non c'� nella previsione della
MQ, poich� per essa la massa non esiste ed il valore numerico e la
dimensione di h sono determinate solo empiricamente.
Vale a dire: se anche gli esperimetni stabilissero un valore per la
massa del fotone, da questo si potrebbe secondo le teorie correnti
dedurre la costante di Planck?
Non vale la pena quindi di approfondire?
Colgo l'occasione per precisare che la previsione da me fatta (10^-40
grammi) nel mio precedente msg per la massa del fotone probabilmente non
� corretta, poich� non sono certo che la E della formula di Planck sia
la stessa che deriva nella mia dall'accelerazione iniziale, cio�
dall'intensit� della forza che "spinge" il fotone, ruotando ("pi� forte
spinge, pi� velocemente ruota").
Saluti.
Luciano Buggio
> Vittorio





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Received on Sat Feb 16 2002 - 13:07:45 CET

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