Re: Parlare (comunque) in italiano

From: Toro di Münster <mvenier_at_gmx.de>
Date: Sun, 31 Oct 2010 23:45:32 +0100

Nota del moderatore:

Questo messaggio � stato approvato perch� dice molte cose interessanti e
intelligenti, ma anche perch� il moderatore sa che su un particolare punto
poteva essere fatta chiarezza solo lasciando passare un messaggio simile.

Chiarendo: ogni futuro messaggio in cui sar� scritto, invece che Italia,
itaglia o storpiature varie... verr� rifiutato indipendentemente dai
contenuti.

Un conto (accettabile e spesso purtroppo condivisibile) � contestare il
governo attuale e quelli passati oppure lo stato italiano in s� (anche se
questo � un NG scientifico e non politico)... un conto molto diverso (e
assolutamente inaccettabile) � offendere chi si sente italiano
indipendentemente dai governi. E scrivere itaglia � un'offesa per chi si
sente italiano. Moderatore compreso.

Cordiali saluti,

Mauro Venier.


Soviet_Mario ha scritto:

> Il 31/10/2010 11:05, cometa_luminosa ha scritto:
> > On Oct 30, 11:44 pm, Soviet_Mario<Soviet.Ma..._at_CCCP.MIR> wrote:
> >>
> >> Penso, un tanto al chilo, che il cervello sia un po'
> >> "muscolo" pure esso, e che se viene esercitato pi� duramente
> >> nell'infanzia, proprio a causa della difficolt� intrinseca
> >> della lingua (sia nella gestione audio ma pure in quella
> >> grafica le ideografiche non scherzano affatto, tanto che ci
> >> vuole molto pi� tempo per loro per padroneggiare uno o pi�
> >> di quei mostruosi alfabeti ... che tra l'altro allenano pure
> >> la memoria, data la numerosit� di simboli) allora poi
> >> finisce per performare meglio in molti tests.
> >
> > Non credo che dipenda da quello. Caso mai dipende di piu' dal fatto
> > che certa gente li' studia matematica o fisica invece di guardare "il
> > grande fratello" in TV...

> d'accordo, � un fatto incontestato che a parte l'aspetto che
> citavo (e che per inciso non credo sia trascurabile), molti
> asiatici abbiano una motivazione intrinseca allo studio di
> granito rispetto al fancazzismo imperante nostrano.
> Oltretutto la scuola in cina, salvo nelle campagne che non
> so come funga, � estremamente competitiva, anche troppo, e
> lo � sia per studenti che per insegnanti.
> Ma per quanto lo sia troppo, lo � in modo sano.
> L� l'insegnante buono � quello che fa performare bene
> l'allievo in test duri e seri.
> In itaglia l'insegnate bravo � quello progettuale (ossia che
> fa tanti progetti, e talvolta � un imboscato, nel senso che
> la vile didattica "ordinaria" � l'ultima delle sue priorit�
> .... ed � perfetto, perch� � anche l'ultima di chi lo
> amministra e di chi lo subisce (=studenti)).
> Insomma la nostra scuola, salvo casi personali e opzionali,
> non � sorretta da nessuna motivazione interna, esterna, dal
> basso dall'alto o dall'interno, quindi sfondi una porta
> spalancata se vuoi convincere proprio ME di ci�.
> Quanto al peso dei fattori, se il paragone � tra loro e
> l'itaglia, non esito a darti ragione.
> Eppure mi pare che questi asiatici tenaci svettino sui
> colleghi anche in america (specie in matematica appunto).
> Tuttavia non ho idea di come siano oggi gli US circa gli
> aspetti critici dell'itaglia.
> Non ho una visione chiara : da un lato l'ascensore
> meritocratico in US funge(va ?) ancora, tanto da spingere la
> gente a fare i debbiti (ma proprio quelli con due B !) pur
> di studiare. Per� codesti debbiti li si fanno per studiare
> alle scuole buone, non so se il discorso sia generalizzato.
> Non ho il polso del livello dell'istruzione americana del
> midwest, della deep america, della media. Ergo non esprimo
> giudizi sulla vera ragione per cui gli asiatici facciano
> meglio dei coetanei fuori casa.

> P.S. in giappone la scuola PUBBLICA � ancora serissima e
> selettiva, fortemente competitiva (anche se forse
> l'insegnante � tutelato pi� che in cina, laddove se sei
> scarsino, fuori, a calci). Il giappone � un paese pieno di
> misteri ... ad esempio non si capisce bene come mai siano
> entrati in crisi (quello si capisce) senza mai realmente
> riuscire sin dai lontani primi anni novanta, forse persino
> prima, ma non leggerei le quotazioni di borsa in senso
> troppo letterale ... cmq un'idea la danno. Non so quale sia
> il loro vero problema, oggi, di certo non gli stessi che
> portarono ad implodere certe bolle speculative degli anni
> delle annessioni selvagge e compere all'estero. Si son tanti
> e hanno poche materie prime, ma mortacci loro,
> tecnologicamente sono avanzati a livelli che manco li
> concepiamo. Perch� rimangano invischiati in difficolt�
> economiche non l'ho mai capito, con tutto che mi informo su
> quei temi
> ciao
> Soviet


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Received on Sun Oct 31 2010 - 23:45:32 CET

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