Mauro D'Uffizi ha scritto:
> Effettivamente la difficolt� era nell'intuire che un conduttore di
> massa trascurabile fosse in grado di modificare cos� profondamente il
> campo.
Vero.
Tieni opresente pero' che se la sbarra e' molto sottile la modificazione
del campo si ha una regione anch'essa sottile attorno alla sbarra.
Quindi modificazione locale importante, ma in un volume molto piccolo.
> Non riesco a capire quella legge che dice che all'esterno di un
> condensatore piano non c'� campo.
> E' sicuramente giusta, visto che � basata sulla composizione degli
> effetti, della quale credo nessuno dubiti.
> Matematicamente mi torna, ma non riesco ad intuirla.
> Le armature sono anche qui equipotenziali, e tra esse c'� una ddp.
> Se il campo esterno � nullo, dove finisce la tensione di un'armatura ed
> inizia la "non tensione" del campo?
Infatti la cosa non e' banale, perche' c'e' un'approssimazione che viene
fatta spesso senza dirla...
Bisogna anzitutto mettersi d'accordo su un fatto: stiamo parlando di
armature infinite o finite?
Se sono infinite, il problema noin c'e': il campo esterno e'
rigorosamente nullo, e non esiste la difficolta' che dici, perche' non
si puo' passare con continuita' dall'interno all'esterno.
Se invece sono finite, come deve per forza essere nei casi del mondo
reale, allora a rigore *non e' vero* che il campo all'esterno sia nullo.
Per capirlo, considera una qualsiasi curva che partendo da un punto
sulla superficie esterna dell'armatura positiva arriva a un punto
esterno di quella negativa. L'integrale di linea del campo su questa
curva deve uguagliare la d.d.p. fra le armature, e questo basta per
dimostrare che il campo non e' nullo.
Ma se il condensatore e' grande rispetto alla distanza delle armature,
la lunghezza di questa curva e' anch'essa grande, e ne segue che il
valor mnedio del campo e' piccolo.
Non posso fare la figura, ma forse puoi farla da te: se la curva in
questione parte da un punto vicino al bordo e arriva pure in un punto
vicino al bordo, allora non e' molto lunga: quindi su quella curva il
campo *non e' neppure piccolo*. Questo e' cio' che di solito si chiama
"effetto di bordo": il campo si estende un po' al difuori della regione
fra le armature, e si attenua a distanza (molto rapidamente). Pero' a
rigore non e' mai nullo.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "Enrico Fermi" - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
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Received on Mon Jan 21 2002 - 12:10:48 CET