Stack ha scritto:
> Tempo fa il mio ex. prof. di fisica del liceo mi fece calcolare il
> raggio dell'orizzonte degli eventi di un buco nero. Il conto � molto
> semplice. Il problema � nato quando me l'ha fatto calcolare usando
> come massa del B.N. la massa (presunta) dell'Universo. Il risultato
> non l'ho capito...
Bah... Sulla questione che poni, preferirei non dire niente, perche' la
trovo una questione insensata (non la tua, quella del prof). Chi gliela
da' la massa (presunta) dell'Universo, visto che non siamo neppure
sicuri se sia finito o infinito?
Mi piacerebbe invece capire che cosa intendi per "conto molto semplice"
del raggio dell'orizzonte degli eventi di un buco nero.
Purtroppo temo di saperlo, e quello che temo non mi piace per niente.
Tu pensi di sapere che cos'e' un buco nero? Il tuo (ex) prof pensa di
saperlo? e di saperlo spiegare?
Immagino che ti abbia fatto calcolare la distanza alla quale la
velocita' di fuga vale c. Lasciami dire che questa e' una colossale
mistificazione. Se fosse tutto qui, come mai c'e' voluto Einstein,
Schwarzschild, Eddington, Oppenheimer, Kruskal, Wheeler e tanti altri
che ti risparmio, per capire un po' sui buchi neri?
Hai qualche idea di che cos'e' uno spazio-tempo curvo? Sai come si
propaga la luce in questo spazio-tempo? Credi che si possa ragionare
come se fosse un sasso lanciato in alto?
Il fatto che il tuo conto fornisca il risultato giusto e' praticamente
solo una coincidenza dovuta a ragioni dimensionali: c'e' una sola
lunghezza che puo' essere costruita con M, G e c: GM/c^2.
Figuriamoci percio' che cosa puo' significare lo stesso conto applicato
... all'Universo!
I frequentatori di questo NG sanno che sto tornando sempre sullo steso
tema. Il punto e' che fare fisica in questo modo non e' innocuo: non
trasmette solo una "semplificazione per il volgo" di idee difficili, ma
favorisce l'associazione di queste idee della fisica con delle
interpretazioni metafisiche, che cosi' entrano di contrabbando e
acquisiscono una patente di credibilita'. "Lo dicono i fisici, l'ha
detto Einstein", ecc. ecc.
Inoltre fanno perdere tutta la prospettiva della ricerca, ignorano lo
sforzo di cambiare modo di guardare a certe cose (il "paradigma" di
Kuhn). Quindi e' un modo d'insegnare estremamente rozzo anche dal punto
di vista storico e filosofico.
Vedo il pericolo che tu interpreti quello che ho scritto come uno "stai
lontano da queste cose, non e' roba per te". Tutt'altro. Io dico "stai
lontano da quelli che te la vogliono vendere in questo modo: non sono
meglio di Vanna Marchi". Un bel po' di cose si possono capire anche
senza doversi prendere una laurea in fisica; ma bisogna impegnarsi,
studiare, pensare, non pretendere che ci siano scorciatoie facili.
Se te la senti, e' possibile.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "Enrico Fermi" - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
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Received on Fri Dec 21 2001 - 11:36:25 CET