Re: Dito nella presa di corrente

From: Franco <inewd_at_hotmail.com>
Date: Mon, 24 Dec 2001 11:15:29 +0100

Elio Fabri wrote:

> Avrai notato che avevo usato un aggettivo: "non esiste una connessione
> definita".
> Appunto perche' sapevo piu' o meno quello che scrivi, e non ritengo che
> si possa essere sicuri della resistenza (e forse anche dell'assenza di
> f.e.m.) in una connessione di terra lunga 250 m.

In effetti il neutro non e` quasi mai al potenziale di terra locale:
tipicamente si scosta di qualche volt. Nel caso di fulmini in zona, si
puo` spostare anche di parecchio (centinaia o migliaia di volt).

> Ma ripensandoci, mi viene un dubbio: vorresti dire che non esiste un
> conduttore di neutro, indipendente dalla terra, fra cabina e utenza?
> Questo mi sembra incredibile: vorrebbe dire fare affidamento sulla terra
> per il ritorno delle correnti di fase, che di regola saranno sbilanciate
> sulle tre fasi, e quindi non a somma zero.

No, il collegamento di neutro c'e` sempre. L'unico caso in cui mi e`
stato riferito della terra usata come conduttore di potenza e` in Corea
(mi pare Nord Corea), dove il trifase ad una industria era distribuito
con due fasi e la terza era la terra (non era un sistema bilanciato, era
proprio un trifase vero). Questo comportava una moria incredibile
dell'elettronica di controllo di una macchina venduta da una ditta
italiana per cui avevo fatto una consulenza.

Ciao, buone feste

--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Mon Dec 24 2001 - 11:15:29 CET

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