Re: confermare o confutare una legge: il caso della conservazione
dell'energia
Giorgio Bibbiani ha scritto:
> Replico alle 3 tesi finali dell'articolo:
>
> (a)
> First of all, as Bridgman observed, the first law of thermodynamics
> can be seen as a definition, defining dE on the basis of dW and dQ.
> The problem about a definition is that it is of course not
> falsifiable, because it always holds by definition. Therefore it does
> not involve any conjectures in Popper's sense.
Sono andato a rileggere "La logica della fisica moderna" dove parla
del primo principio, e non ci ho trovato niente del genere.
> Non e' cosi', il punto che non coglie l'autore e' che quella
> definizione e' *coerente*,
> ...
> Quindi il fatto che l'energia (di un sistema fisico isolato) si
> conservi e' un fatto sperimentale, non certo una convenzione,
Sono d'accordo, e lo direi in questo modo.
Il fatto che assegnati due stati del sistema, A e B, la somma Q+L
*lungo qualsiasi trasf.* che porta da A a B sia sempre la stessa *� un
fatto sperimentale*, ed � questo che rende possibile la definizione
del'energia interna.
> Comparons avec la g�om�trie. Les propositions fondamentales de la
> g�om�trie, comme par exemple le postulatum d'Euclide, ne sont non
> plus que des conventions, et il est tout aussi d�raisonnable de
> chercher si elles sont vraies ou fausses que de demander si le
> syst�me m�trique est vrai ou faux.
Fin qui Poincar�. Tu commenti:
> Anche qui non ci siamo per niente, un assioma della matematica e'
> scelto in modo arbitrario e convenzionale,
A mio parere Poincar� sta a monte rispetto a una visione della
geometria come sistema assiomatico; tanto � vero che parla di "cercare
se le propos. della geom. sono vere o false".
Lui non dice che la geom. in quanto sistema assiomatico � arbitraria,
col solo obbligo della coerenza logica; la vede come "parte della
fisica" (circa allo stesso tempo Enriques lo afferma esplicitamente)
ma sostiene che � convenzionale come spiegazione del mondo reale.
Ossia che si potrebbe dare una spiegazione equivalente, basata su
convenzioni diverse.
Ho scritto pochi giorni fa, (il 26, ore 20:33):
> A tutti quelli che abbracciano la tesi convenzionalista, ho sempre
> ribattuto: "Tu dici che questa (per lo spazio-tempo curvo) � solo una
> convenzione? Bene: mostrami per favore una teoria basata su una
> 'convenzione' diversa, e che porti alle stesse conseguenze
> osservabili".
> Non mi risulta che n� Reichenbach (per citarne uno) n� altri ne siano
> mai stati capaci.
Lo stesso avrei detto a Poincar�.
E avrei aggiunto un argomento che ho usato tempo fa, a un altro
proposito, con Bruno Cocciaro (e che mi pare lui non abbia mai
capito...).
Anche ammesso che l'uso della geom. euclidea per spiegare il mondo
fisico sia convenzionale, il fatto stesso che questa scelta sia
possibile *ha un contenuto fisico*, non arbitrario, non convenzionale.
Tanto � vero che oggi sappiamo che invece, quando non si possano
trascurare gli effetti di RG, quella scelta *non descrive correttamente
i fatti sperimentali*.
> In conclusione l'articolo che hai citato e' a mio parere superficiale
> e gravemente fuorviante. :-(
Non l'ho letto, ma basandomi sulle citazioni non posso che essere
d'accordo.
--
Elio Fabri
Received on Mon Dec 31 2012 - 21:03:24 CET
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