Re: Elettricita' a livello fisico
Igina La Brezna (babayaga_at_bassocosto.it) wrote:
>Per spiegare il condensatore posso dirti che le cariche esistono
>fondamentalmente di due specie (anche se non � corretto) ovvero quelle
>positive e quelle negative (anche se in realt� parliamo di un concetto che �
>relativo alle cariche stesse e non si pu� parlare di segno assoluto ma di
><differenza di potenziale> intesa come differenza tra le cariche stesse,
>pertanto esistono cariche pi� positive di altre e altre pi� negative ma non
>positive o negative in assoluto) e che cariche di segno opposto si
>attraggono (cariche di potenziale pi� basso sono attratte da cariche di
>potenziale pi� alto).
Io fin'ora ho sempre pensato che l'elettricita' fosse fatta SOLO
di elettroni, e i conti non mi tornavano.. ma da quello che hai
scritto mi pare di capire che i protoni c'entrino ugualmente.
Mi spiego: (questa e' la mia nuova "teoria", correggimi se sbaglio)
Dal momento che una differenza di potenziale fatta di soli elettroni
(sarebbe come a dire 1000 elettroni di qua e 2000 elettroni di la)
pur esistendo NON farebbe 1000 elettroni correre verso quei 2000, o
viceversa, devo supporre che laddove ci sono meno elettroni ci saranno
piu' atomi a cui manca un elettrone, e che di conseguenza fanno
sentire l'effetto elettrico dei loro protoni (nel nucleo). Solo cosi'
mi posso spiegare una vera differenza di potenziale.
E' corretto?
Se e' cosi' forse avrei bisogno di capire meglio come funzionano i
conduttori, a livello atomico. Per forza di cose dovranno avere degli
elettroni liberi.. e' una specie di processo di ionizzazione, ma non
dal punto di vista chimico?
I metalli possono avere sia piu' che meno elettroni di quelli che
normalmente dovrebbero avere, o possono averne solo di meno (ovvio,
temporaneamente)?
Un conduttore non potrebbe "autoisolarsi" se gli si tolgono troppi
elettroni?
>Motivo peraltro per il quale se tu chiudi il circuito
>le cariche cominciano a muoversi (il generatore crea una differenza di
>potenziale sui due poli che causa un movimento di cariche se chiudi il
>circuito).
Cioe' nelle batterie in un polo c'e' un deficit di elettroni, mentre
nell'altro c'e' un'abbondanza?
>In pratica sulle due armature del condensatore, in regime statico (cio�
>collegato ai due poli di un generatore), si distribuiscono uniformemente
>cariche positive e negative (cariche di potenziale differente su un armatura
>rispetto all'altra). Queste si attraggono reciprocamente e creano un campo
>elettrico tra le due armature. Tuttavia le cariche sono costrette a rimanere
>li poich� non possono attraversare il dielettrico (ovvero ci� che � compreso
>tra le due armature) salvo che non aumenti la tensione (ovvero la differenza
>di potenziale delle cariche) sulle armature. In tal caso si arriva a un
>punto che le cariche hanno energia sufficiente per attraversare il
>dielettrico e ci riescono, ma cos� si causa anche la rottura del
>condensatore e non � altres� l'utilizzo per cui � stato progettato.
>In realt� le applicazioni del condensatore sono pi� complesse per� poich�
>torna molto pi� utile nei regimi di frequenza, laddove ai condensatori �
>applicato un segnale variabile (ovvero varia regolarmente la differenza di
>potenziale delle cariche nel tempo), in tal caso sulle armature le cariche
>si muovono in continuazione caricandole e successivamente scaricandole, ma
>la trattazione di questi argomenti e di come possa tornare utile un effetto
>che, dal punto di vista strettamente fisico � piutosto complesso, non pu�
>essere fatta in due righe.
So come utilizzare i condensatori nei circuiti, mi chiedevo come
funzionavano a livello microscopico, fisico.
Ciao,
Gigi
Received on Sat Dec 15 2001 - 23:56:04 CET
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