Re: Paradosso dei gemelli anche per le lunghezze?

From: M B <meb2043_at_iperbole.bologna.it>
Date: Wed, 12 Dec 2001 18:51:36 +0100

Elio Fabri wrote:

> Quello che dici e' giusto: il cavo si deve spezzare. Pero' dubito che
> sia persuasivo, e soprattutto che si possa considerare una
> "dimostrazione".
> Prima di tutto, manca un pezzo del discorso: come si vedono le cose nel
> riferimento delle astronavi?
>
> Il punto e' che se io sto su un'astronave, non vedo l'altra restare a
> distanza costante, ma la vedo allontanarsi. Quindi e' giusto che il cavo
> si spezzi. E siccome questo e' un fatto oggettivo, come dici tu, lo si
> vede anche dal rif. S, dove le astronavi mantengono distanza costante.
> Che il rif. dell'astronave non sia inerziale, non e' un problema: posso
> sempre pensare al rif. inerziale "tangente", in cui a un certo istante
> l'astronave A e' ferma. Il fatto e' che in questo stesso rif. l'altra
> astronave non puo' essere ferma.

Sono perfettamente d'accordo. Aggiungo soltanto che il fatto che
ciascun astronauta osserva l'altro allontanarsi puo' essere visto come
conseguenza della contrazione nella direzione del moto dei regoli che
gli astronauti hanno con se' e adoperano per misurare la loro distanza.

>
>
> Ma l'obiezione che ti faccio e' soprattutto di natura logica: come fai a
> sviluppare tutto questo ragionamento se non conosci gia' la contrazione
> di Lorentz? Quindi che cosa dimostri in realta'?

Probabilmente non mi sono spiegato bene.
Questo esperimento (mentale) non dimostra ovviamente l'esistenza della
contrazione di Lorentz, per lo meno finche' resta un esperimento mentale.
Quello che dimostra e' che se si assumono le trasformazioni di Lorentz,
e di conseguenza l'effetto di contrazione delle lunghezze nella direzione
del moto, allora questa contrazione deve essere assolutamente reale.
Con "reale" intendo oggettivo, assoluto e sperimentabile, sullo stesso
piano della dilatazione temporale dell'effetto gemelli.
Insisto su questo perche' spesso si legge e si sente dire, anche da fonti
autorevoli, che la contrazione delle lunghezze e' una conseguenza della
relativita' della simultaneita' in quanto, quando si misura la lunghezza
di un oggetto in moto la posizione degli estremi va presa
contemporaneamente, ma, come si sa, la contemporaneita' e' relativa
all'osservatore, da cui consegue la diversa misura per l'oggetto in
moto o in quiete.
Quello che non va bene in questo discorso e' che la relativita'
della contemporaneita' e' una conseguenza del criterio di sincronizzazione
degli orologi il quale criterio pero', e', come e' noto, convenzionale.
Mentre la contrazione di Lorentz e' un effetto del tutto reale (come
l'esperimento mentale delle due astronavi dimostra) e non puo'
certamente dipendere da come vengono sincronizzati gli orologi, .

Ciao.
Massimo Brighi
Received on Wed Dec 12 2001 - 18:51:36 CET

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