-- ________________________ http://eratourania.supereva.it ________________________ Elio Fabri <fabri_at_df.unipi.it> wrote in message news:3C1728C9.9DD49EF0_at_df.unipi.it... > Massimo Brighi ha scritto: > > Considera due astronavi identiche, ferme ad una certa distanza d > > lungo l'asse x di un riferimento inerziale S. > > All'istante t = 0 entrambe le astronavi partono accelerando nella > > direzione delle x positive ed eseguono lo stesso tipo di moto (visto > > da S) fino a raggiungere una certa velocita' v . > > Poiche' il loro moto e' identico la distanza misurata da S resta > > sempre invariata. > > Ora supponiamo che un cavo non estensibile fosse stato inizialmente > > teso tra le due astronavi. La lunghezza di questo cavo, a causa della > > contrazione relativistica si deve ridurre del solito fattore > > (1-vv/cc)^1/2. > > Ne segue che il cavo si deve spezzare, e questo e' sicuramente un > > fatto oggettivo che dimostra la realta' della contrazione di Lorentz. > Quello che dici e' giusto: il cavo si deve spezzare. Pero' dubito che > sia persuasivo, e soprattutto che si possa considerare una > "dimostrazione". > Prima di tutto, manca un pezzo del discorso: come si vedono le cose nel > riferimento delle astronavi? > > Il punto e' che se io sto su un'astronave, non vedo l'altra restare a > distanza costante, ma la vedo allontanarsi. Quindi e' giusto che il cavo > si spezzi. E siccome questo e' un fatto oggettivo, come dici tu, lo si > vede anche dal rif. S, dove le astronavi mantengono distanza costante. > Che il rif. dell'astronave non sia inerziale, non e' un problema: posso > sempre pensare al rif. inerziale "tangente", in cui a un certo istante > l'astronave A e' ferma. Il fatto e' che in questo stesso rif. l'altra > astronave non puo' essere ferma. > > Ma l'obiezione che ti faccio e' soprattutto di natura logica: come fai a > sviluppare tutto questo ragionamento se non conosci gia' la contrazione > di Lorentz? Quindi che cosa dimostri in realta'? > -- > Elio Fabri > Dip. di Fisica "Enrico Fermi" - Univ. di Pisa > Sez. Astronomia e Astrofisica > ------------------------------------ Ciao, quanto precede � una prova indiscutibile della ormai famosa "ironia" cui, sempre pi� spesso cede E. Fabri. Egli sa benissimo che il ragionamento di Massimo Brighi � errato. Infatti nel sistema di riferimento S' solidale con le astronavi queste ultime sono ferme. Perci� le distanze relative misurate fra due coppie qualsiasi di punti hanno gli stessi valori che venivano misurati quando le astronavi erano ferme [anche i regoli di cui si servono per misurare le distanze gli sperimentatori sulle astronanvi si sono contratti!!!] perci� il filo teso fra le astronavi NON si rompe. Tale filo NON � visto rompersi neanche dagli osservatori che sono rimasti a terra. Infatti per tali osservatori l'insieme delle due astronavi equivale a un corpo rigido. Perci� la distanza fra due coppie di punti qualsiasi di tale sistema si contrae sempre dello stesso fattore (g=Sqrt(1-v^2/c^2). Si contrae perci� la distanza fra i centri delle due astronavi e si contrae la distanza fra i punti A,B a cui � connesso il filo che lega le due astronavi, dello stesso fattore: il filo non si rompe. Tuttavia, come dicevo, l'ironia di Frabri � sottilissima: invece di dirti che hai compreso poco della relativit� ti domanda semplicemente: cosa dimostri in realt�? Ciao Giuseppe PipinoReceived on Thu Dec 13 2001 - 08:25:59 CET
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