Ernesto wrote:
>
> adesi_at_science.unitn.it (Vittorio Barone Adesi) wrote:
>
> >Ciao Ernesto,
> >e dove si trova, nella meccanica quantistica, questo suggerimento di
> >inesistenza del nulla?
> >Io non l'ho colto.
> >Da dove hai preso questa idea?
> >Da quale interpretazione?
> >Se ne puo' discutere.
> >Saluti
> >Vittorio
> >
> Nella teoria quantistica anche lo stato fondamentale di un oscillatore
> ha un'energia residua, un'energia di punto zero associata alle
> fluttuazioni casuali.
>
Ciao, permettetemi di introdurmi nel vostro discorso, dato che
ho chiesto spiegazioni a Ernesto in un altro post e le ha date sopra.
Caro Ernesto, quanto detto sopra e` vero fino a quando parli
dell'energia
di punto zero (non nulla). Le "fluttuazioni casuali" sarebbero
di che cosa? Nel caso dell'oscillatore armonico.
Le fluttuazioni casuali ci sono in ogni stato dell'oscillatore
armonico che sia autostato dell'Hamiltoniana, basta che misuri
una osservabile che "non commuta" con l'Hamiltoniana. Da questo punto
di vista lo stato fondamentale non e` differente dagli altri.
> Insegna Feynman che il vuoto va visto in QED come un fermento di
> attivit� ( da queste indeterminazioni viene il rumore quantistico dei
> laser, mi pare).
Feynman insegna che lo
"stato di vuoto quantistico" = stato quantistico
corrispondente a numero di particelle (del campo considerato)
pari a zero, ha delle caratteristiche fisiche non banali che
si rivelano in molti modi. "Fermento di attivita" e` troppo
impreciso seconso me.
(Poi stai attento che parlare di stato di vuoto e di stato
fondamentale non e` *per niente* la stessa cosa in teorie di
campo appena introduci la gravita`...)
Ma quanto dici cosa c'entra con l'affermazione che
"il nulla non esiste"? Secondo me non molto.
Ti faccio notare che *prima* di parlare di stato di
vuoto hai bisogno che *esista* tutta una struttura fisica,
prima di tutto lo spaziotempo, poi il campo. Quindi se c'e'
gia` lo spaziotempo ed il campo, gia` a priori c'e' qualcosa
indipendentemente dallo stato di campo che consideri: il *nulla*
lo hai gia` escluso. Voglio solo dire che ragionando "a spanne"
e stiracchiando i concetti della MQ, usando impropriamente
il significato delle parole, si puo` dimostrare tutto
ed il contrario di tutto. Le parole in teorie scientifiche
dure come la matematica e la fisica hanno *un solo* e *preciso*
significato: abbandonandolo si corre il rischio di fare affermazioni
che nulla hanno a che vedere con la scienza. Proprio questo contesto
di vari libri "divulgativi"... fanno credere che le parole
abbiano significati piu' vasti di quelli che in realta` hanno, e
lo fanno in modo disonesto quando gli autori dei libri conoscono
bene il significato delle parole essedo "addetti ai lavori".
> Per il principio di indeterminazione pu� sempre esistere un particella
> di massa m per un tempo t a piacere, la cui probabilit� di esistenza e
> di durata � soggetta alla casualit� probabilistica e inversamente
> proporzionle a m*t.
> Sono le famigerate particelle virtuali, quelle che
> dovrebbero fare evaporare i buuchi neri, per esempio.
>
Quanto hai detto sul principio di indet. tempo
energia e` una tua (e di altri) libera interpretazione.
Le particelle virtuali sono sicuramente oggetti matematici che
servono ad interpretare i singoli termini della serie perturbativa
di Feynman: solo la somma ha senso mentre i singoli termini solo
approssimativamente. Infine le particelle virtuali, proprio perche`
virtuali violano tutto: causalita` e conservazione dell'energia
impulso e momento angolare. Proprio per tale motivo non possono
essere considerate reali.
Servono perche` quando usate *correttamente* negli schemi della MQ
producono risultati sensati. Cio` indipendentemente
dall'interpretazione personale che poi il singolo fisico ha di loro.
Pero` affermazioni tipo "il nulla non esiste" fanno parte *solo*
di interpretazioni personali che nulla hanno a che vedere con
l'uso corretto delle particelle virtuali che un fisico
teorico farebbe di esse.
Riguardo all'evaporazione dei buchi neri: si c`e` la storiella
che evaporino per le particelle virtuali, e Hawking la usa nei
testi divulgativi... OK, pero` vai un po` a vedere come Hawking
maneggia l'evaporazione dei buchi neri quando fa davvero fisica:
le particelle virtuali le usa ben poco...non si possono fare
i conti con quelle in spaziotempo curvo.
E` qui che Hawking predica male (nei libri divugativi) e razzola
bene (nei lavori tecnici)... Vedi, una volta che uno ha capito
di che cosa si stia parlando ed e` abile a destreggiarsi nei conti,
allora la storia delle particelle virtuali per spiegare la radiazione
di H. puo` anche essere uno strumento intutivo utile. Ma dare solo
quello (e lasciare intendere che la "verita'" e l'"essenza" della
teoria sia quella) e' come mettere una bomba in mano ad un bambino...
e Hawking lo sa bene ma se ne sbatte altamente.
> Quindi il vuoto non � affatto il niente. Almeno io ho sempre capito
> cos�, da profano.
>
Ti faccio notare che, nella tua discussione teologica, tu dicevi che
la MQ suggerisce che "il nulla non esiste" non che "il vuoto non e`
affatto il niente".
La tua affermazione rettificata di sopra sarebbe da riscrivere
piu` correttamente:
"quindi il cosiddetto *stato quantistico di vuoto* di una teoria di
campo ha delle proprieta` che sono differenti dall'idea ingenua di
vuoto di particelle classico".
E questo con "il niente non esiste" non c'entra nulla.
Ciao, Valter
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Valter Moretti
Dipartimento di Matematica- Universita' di Trento
moretti_at_science.unitn.it
http://alpha.science.unitn.it/~moretti/home.html
Received on Mon Nov 26 2001 - 10:02:12 CET