Re: Dio e Fisica (che non e' OT)

From: valter moretti <moretti_at_alpha.science.unitn.it>
Date: Mon, 26 Nov 2001 23:48:31 +0100

"RedBoy" <redboy_xxx_at_yahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:B82816C2.3547%redboy_xxx_at_yahoo.it...
>
> Ciao,
> dici che alcuni studiosi vogliono indirizzare la gente verso una visione
> religiosa della fisica, hai ragione, ma fanno bene.
> Secondo me il problema risiede tra lo studiare ed il comprendere. Se il
> fisico si deve limitare a studiare la natura allora che risolva le sue
brave
> equazioni e faccia i suoi esperimenti, ma in questo caso il fisico non
> sarebbe altro che un tecnico al servizio di qualche grossa industria.
>Se invece il compito e' quello di capire la natura, allora, dopo aver
risolto
> le formule, e' necessario intrapendere un cammino "filosofico" per
> comprenderle e in questo cammino e' naturale che ogniuno metta qualcosa di
> se'.

Ciao, ti rispondera` anche Elio, ma permettimi di dire anche la mia.
Il Fisico si "limita" a studiare la natura per definizione. La potenza
ed il trionfo (= domino sulla materia) della fisica nasce proprio da
questa limitazione, a partire da "Hypotheses non fingo" di Newton.
Il fatto e`, ma e' difficile da capirlo se non si e` addentro al processo
di ricerca, e` che questa apparente limitazione in realta` permetta di
lasciare la natura fare le domande giuste: fare ricerca non e` solo
trovare le risposte ma, ed e` questo spesso il momento piu` fecondo,
e' anche fare le domande giuste e costruire dei concetti nuovi in un
processo
dialettico con i dati sperimentali e con le altre costruzioni teoriche.
Non ci sono le "brave equazioni" date a priori da risolvere: le equazioni
sono solo un linguaggio che esprime in modo molto sintetico dei concetti
piuttosto complessi ed e` la costruzione di tali concetti il lavoro del
fisico
teorico. Questo non e` certo il lavoro di un tecnico che applica scoperte
di altri. Ti assicuro che in questa costruzione ognuno mette "qualcosa di
se",
anzi mette il meglio di se'. Per quanto mi riguarda, ti posso dire che il
lavoro della ricerca e` una delle esperienze creative piu` profonde ed
esaltanti che si possano fare.
Questa e' la comprensione della natura, non e` il tentativo spesso vacuo di
incastrare la natura in immagini "filosofiche" o "religiose"
a priori e molto spesso molto improbabili.

Ciao, Valter
Received on Mon Nov 26 2001 - 23:48:31 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:34 CET