Elio Fabri ha scritto:
> In contrapposizione a questo, colpisce la continua esaltazione della
> teoria come la *vera* spiegazione di *tutto*. Non si capisce basata su
> che.
> Probabilmente il lettore profano, che non ha mai visto da vicino una
> teoria fisica che si rispetti (neppure quella di Newton) non coglie
> questo aspetto e puo' lasciarsi impressionare da tanta ostentata
> sicurezza di essere sulla strada giusta.
Io posso considerarmi un lettore profano. Ho preso il libro in prestito
in biblioteca per curiosita'. Sono a poco piu' di meta' (mi raccomando,
non raccontate il finale :-)) e mi sembra di aver colto invece questo
aspetto. D'altra parte Greene lo ripete spessisimo fin dall'inizio che:
- le equazioni di questa teoria sono solo *molto approssimate* perche'
non abbiamo gli strumenti matematici necessari;
- risultati sperimentali non ce ne sono (ne se ne prevedono in tempi
brevi.
Tant'e' vero che ad un certo punto dice piu' o meno che ci saranno forse
generazioni di fisici che lavoreranno a questa teoria senza avere mai il
conforto di nessuna evidenza sperimentale.
A me e' sembrato, da questo punto di vista abbastanza corretto con il
lettore ''profano''. Cos'altro poteva dire per far capire questo
concetto? Infatti, l'impressione (da profano) che ho avuto di questa
teoria e' di una *possibile* strada per la fisica, non certo della teoria
definitiva.
E sinceramente non penso che qualcuno possa crederlo leggendo il libro
(proprio per l'estrema chiarezza di Greene su questo punto).
> Mi sono appunto fatto l'idea che molti dei conti sulle stringhe siano
> fatti allo stesso modo: su modellini supersemplificati, con
> estrapolazioni congetturate, visto che i conti sul serio non li sa fare
> nessuno, per il prossimo secolo...
Anche questo Greene lo dice chiaramente (o almeno, cosi' io avevo
capito).
--
Ciao.
Tiziano.
Received on Wed Nov 28 2001 - 14:05:07 CET