Giovanni wrote:
> In effetti e' un po' difficile immaginare una deformazione in un corpo
> puntiforme :-)
> Ma se prendi, per es., l'interazione gravitazionale tra due corpi
> sferici omogenei distanti tra loro, puoi tranquillamente considerarli
> come puntiformi e applicare senza problemi il III principio.
Si', ok, d'accordo, questo lo faccio da sempre, e' un classico della mia
didattica, come le due calamite uguali galleggianti sull'acqua o sospese
ai fili, il piede che calcia il pallone, la racchetta da tennis
deformata dalla pallina etc... Io intendevo qualcosa di visualizzabile,
sempre "a contatto", ma trattabile come puntiforme e, soprattutto,
statico. E' come la quadratura del cerchio? Anni fa ho acquistato al
Deutsche Museum di Monaco tre calamitine a ciambella con supporto
centrale che, sistemate opportunamente, "galleggiano" l'una sull'altra,
a distanze crescenti. E' piuttosto spettacolare e grazioso e funziona
bene, ma, come ti ripeto, non vorrei rinunciare al mio amato mattone
appoggiato sul tavolo... :-) Che mi consigli? Ciao e grazie
Paola
--
<<... yes and how many ears must one man have
before he can hear people cry
yes and how many deaths will it take till he knows
that too many people have died
the answer my friend is blowing in the wind
the answer is blowing in the wind.>>
Bob Dylan ("Blowing in the wind", maggio 1963)
Received on Fri Nov 23 2001 - 20:42:46 CET