Giovanni wrote:
>
> Sintetizzando.
>
> 1) Sono in gioco 4 forze:
>
> - La forza P, forza peso del libro, dovuta all'attrazione della terra
> sul libro
> - La forza - P, dovuta al libro che attrae la terra
> - La forza - F, dovuta alla deformazione del tavolo
> - La forza F, dovuta alla deformazione del libro
>
> Notare come *nessuno* ha evidenziato l'esistenza della quarta forza
> (la deformazione del libro).
>
> 2) Il Terzo principio e' applicabile SOLO alle coppie di forze:
> P e - P, e
> F e - F
>
....
Giovanni, direi che hai scritto l' intervento piu' chiaro in assoluto
tra tutti quelli circolati nel thread. (Mi dispiace Elio, ma stavolta ho
proprio trovato difficile seguire i tuoi ragionamenti, peraltro corretti).
Aggiungerei solo 3 commenti:
1. Il terzo principio e' un' affermazione su come si comportano le forze
tra parti di un sistema *nell' ipotesi che queste siano originate
integralmente da quanto avviene all' interno del sistama meccanico in
questione*. In quanto tale, contiene e distilla una gran quantita' di
dati sperimentali. Il piu' importante dei quali e' il fatto che "non ci
si puo' sollevare tirandosi i lacci delle scarpe". La sua validita' e'
molto ampia, anche se non assoluta. Anzi per capire come funziona
qualcosa e' utilissimo cercare di capire come puo' non funzionare.
Nel nostro caso, basterebbe la presenza di un' interazione con un
"esterno" che non si possa aggiungere additivamente alle forze interne.
Per intenderci, se ho un' energia potenziale generica U(r_1,r_2,...r_N)
che dipende separatamente dai vettori posizione r_i ( e non da
differenze di vettori posizione), in generale non c'e' modo di ottenere
il terzo principio.
2. Nella versione vulgata e acritica di azione = - reazione si rischia
di perdere di vista due punti importanti: l' assoluta simmetria tra
azione e reazione (quello che Elio Fabri chiama uovo e gallina) e
possibilita' di interscambio tra i due; il fatto che, per non svuotare
di ogni contenuto il principio, vanno preventivamente identificati i
sottosistemi le cui forze reciproche si considerano. E questo e' il
punto che fai tu in modo chiarissimo: NON sono coppia azione-reazione il
peso del libro (P, attrazione gravitazionale terra-libro) e la reazione
vincolare del tavolo (-F, forze elettrostatiche dovute alla prossimita'
di atomi del libro e del tavolo) anche se l' uso del termine reazione
vincolare potrebbe indurre in errore.
3. La questione del libro sul tavolo e' abbastanza vecchia, prima dei NG
se ne erano occupati fisici di prim' ordine. P.es. Mach nella sua
fondamentale "La meccanica nel suo sviluppo storico-critico" ne discute
brevemente. Io ho la traduzione italiana edita da Boringhieri nel 1977.
A p. 225 si legge: "Consideriamo un carico L posto su una tavola T. La
tavola riceve dal carico una pressione, cosi' come inversamente esercita
su di esso una pressione che gli impedisce di cadere. Chiamiamo p il
carico, m la massa e g l' accelerazione di gravita'; seguendo Newton
avremo p= mg. Se facciamo cadere verso il basso la tavola con l'
accelerazione della caduta libera g, cessa ogni pressione su di essa.
..."
Insomma, il peso mg (attrazione terra-libro) resta sempre lo stesso ma
le forze tavola/carico e carico/tavola possono variare a volonta', al
limite annullarsi,
restando uguali e contrarie.
Giorgio
Received on Sat Nov 17 2001 - 01:55:27 CET
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