Re: Scienze del caos

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Wed, 31 Oct 2001 21:20:44 GMT

"Adriano Amaricci" <amaricci_at_tiscalinet.it> ha scritto nel messaggio
news:9r6b9o$2m5$1_at_pegasus.tiscalinet.it...
> (....) non puoi in colpo solo buttare via
> tutto e ripartire da capo, per non si sa bene quale motivo, non puoi
buttare
> fior fiore di teoremi dimostrati che definiscono i capisaldi della fisica,

Io nonvoglio proprio buttare via nulla.
I teoremi sono giusti, E=hv � giusto, il formalismo della MQ � giusto.
Io voglio solo proporre una nmia soluzione a quello che Einstein chiamava il
problema delle variabili nascoste.
Se tu ritieni che la Fisica che abiamo oggi sia completa, lascia perdere e
tienti le tue idee.
Io voglio dedurre il formalismo della MQ da una teoria che sia intuitiva,
nellp spazio e nel tempo classici.
Se credi che questo sia impossibile e che non sia possibile convincerti del
contrario, lascia, di nuovo, perdere.
> non puoi girare intorno ai problemi, sopratutto non puoi rendere conto
> QUALITATIVAMENTE degli eventi,
Alla MQ manca prorpio una descrizione *qualitativa*: vi sono solo formule,
che *nessuno* sa cosa significhino.
> non � certo ricominciando da capo che si
> fanno le rivoluzioni: visto che ti piace citare scienziati del passato ti
> ricordi della frase di Newton che suonava circa come "se ho guardato pi�
> lontano degli altri � perch� mi sono appoggiato sulle spalle dei
> giganti...": rifletti...:))
Io sono salito sulle spalle di Newton.
Newton ha solo indicato una via, invitando i posteri a lavorarci sopra ed a
continuare a percorrela. La sua teoria invece, appena nata e quindi ancora
bambina, � stata considerata completa, e *non vi � stato aggiunto nulla*.
Molta parte del pensiero di Newton � stata affossata ed � stato considerato
(ed eretto a paradigma indiscutibile) ben poco del suo pensiero,
cristallizzadolo e trasformandolo in dogma, contro il suo stesso
insegnamento ed indicazioni precise date per continuare (vedi teoria
corpuscolare della luce e studio in base ad essa ed alla gravitaizone delle
interazioni luce-materia)
> A quanto sembra non � che mi devi dare ragione: IMHO credo che tu conosca
la
> mq dai libri divulgativi....
Siccome non discuto della corettezza delle formule (mi fido, ci mancherebbe
altro!, fior di studiosi hanno dedicato la vita alla formalizzazione) non ho
bisogno di verificare, e mi basta meno del libro divulgativo, che cerco di
rifuggire, mi � sufficiente la lettura di saggi di epistemologia, per capire
che la MQ � piena di cose incomprensibili per gli stessi addetti, e che
afferma che la natura � assurda, come diceva Feynman, e che non possiamo
pretendere di capire il mondo, ma solo di descrivere statisticametne il
comportamento delle piccole particelle.
> lo deduco dal fatto che non sai che l'energia di
> uno oscillatore armonico � proporzionale alla sua frequenza (nota bene: e
> non solo in mq!!)
> se vuoi partire veramente da 0, lo devi fare.
E' quello che ho fatto.
>Cio� non puoi partire dai
> fotoni e dalle sue propriet�.
Infatti sono partito da un punto materiale con intorno un campo, il quale
punto si muove descrivendo archi di cicloide.
Se l'ho chiamato fotone (avrei preferito chiamarlo in un altro modo, perch�
oggi per fotone si intende una nuvoletta dispersa che nella mia teoria � un
"ensemble" di queio ipunti materiali) � stato per comodit�. Per me indica la
particella, il copuscolo di Newton (il "raggio", come egli diceva), il
quanto di energia. Come lo dovevo chiamare?
> vorrei far notare che stai dicendo che vuoi
> buttare via tutto per partire da zero e poi passi ad analizzare fenomeni
> "delicati" come l'interazione dei fenomeni elettromagnetici con la
materia:
Lo posso fare: l'interazione di un oggetto saltellante con una barriera mi
configura a tavolino esattametne gli esiti osservati (a cominciare dai pi�
classici: riflessione selettiva, rifrazione, diffrazione ecc.) Il fatto �,
vedi Adriano, che tu non capisci l'importanza che riveste il fatto di poter
dedurre a tavolino l'oservabile, per esempio delle interazioni luce-materia,
cosa che la teoria che abbiamo oggi non fa, essendo fatta solo di
descrizioni empiriche dei comportamenti "di massa" organizzate in un
formalismo che non d� conto delle dinamiche elemetnari, non sa rispondere a
domande sul comportametno dei singoli oggetti microscopici, e non d� alcuna
rappresntazione intuitiva nello spazio e nel tempo di ci� che dice.
In quanto a delicatezza i fenomeni elettromagnetici sono molto pi�
"delicati" di quanto tu stesso pensi, e secondo me � "semplicistica"
piuttosto una teoria che non riesce a descrivere accuratamente la struttura
di una radiazione, dicendoci per esempio in che consistono e quale � la
traiettoria dei costituenti suoi elementari (il quanto dell'energia
radiativa)
> ti rendi conto che hai una visione un po' semplicistica delle cose (per
> esperienza ti dico che ci� � tipico di non conosce "veramente" la fisica)
>
> Perch� non provi a rovesciare le parti: io sono Copernico tu rappresenti
il
> sistema tolemaico e gli epicicli (d'altronde la struttura della tua
teoria,
> per quel che mi � sembrato, � costruita similmente ad hoc...)
Cos'�, una battuta?
Io mi definisco un reazionario, perch� vorrei riprendere il filo del
discorso dai primi del 900, dalla socperta dei quanti ad opera di Plank. Tu
mi vuoi far fare la parte del reazionario dei tempi di Copernico!
Delle mie "sfere celesti" credo che tu non abbia capito, perch� credo che
appena me ne hai sentito aprlare, o hai adocchaito la cosa nel sito, sei
scappato via.
Mi pare anche troppo blanda la tua reazione: perch� non mi dici addirittura
che sono un pazzo visionario?
Come si fa a riproporre una cosa del genere? Ma ti rendi conto: le Sfere
Celesti!
Non ti incuriosisce?: possibile che io sia cos� pazzo?
Ti assicuro che io stesso, quando mi sono venute fuori, ho pensato: Non �
possibile!
>
(...)> .
> >Non mi faccio affascinare dai conti.
> >Contano in questa fase incomparabilmente di pi� le risposte
"qualitative",
> e
>
> No c'hai ragione � meglio fare discorsi qualitativi cos� nessuno pu�
> controllare....
Si controllano anche i discorsi qualitativi, e come! Se un'ipotesi espressa
solo qualitativametne rende conto di centinaia di fenomeni (com e� la mia),
� capace cio� di operare una simile unificazione, si controlla da s�. Se poi
uno si rifiuta di prendere atto di ci�, non so che farci.
>
>
>
> >sono sicuro che inq uei conti nondi sono, perch� altrimenti mi sarebbe
gi�
> >stato detto d aaltri p�i� competenti.
> >Vedi, la mia domanda era retorica: io *so* che oggi E=hv � legge
empirica.
>
>
> Ti assicuro che ci sono, ci sono e come, c'hanno lavorato persone del
> calibro di Fermi, fai un po' tu. Ancora? E=hv nasce come legge empirica,
da
> un po' esiste una spiegazione teorica (con relativa dimostrazione)...prima
> di parlare di cose che non sai informati...
La spiegaizone teorica, per un problema come questo, deve poter essere
espressa senza formule.
Cos� diceva Einstein ("Lo scienziato non ragiona mai per formule").
Se un aspeigazione come quella che io chiedo ci fosse, sarebbe stata trovata
immediatametne, e la vita "empirica" della legge sarebbe stata ben breve,
non avremmo dovuto aspettare i tempi che dici tu.
La relazione tra energia e frequenza �, cos� come viene espressa con queste
parole, una legge elementare. Se � vero che, come hai formalizzato pi�
sopra, la relazione vale anche per le onde normali (perturbazione di mezzi),
devi tener presente la complicazione per le REM dell'aspetto corp�uscolare.
La relazione si applica al singolo fotone, che non � un'onda, ed al quale �
associata una frequenza. Finch� non si avr� una dosririzione intuitiva
dell'oggetto e del suo moto non si potr� pretendere di giustificare quella
legge.

Saluti
Luciano
www.scuoladifisica.it
Received on Wed Oct 31 2001 - 22:20:44 CET

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