Re: velocita

From: Elio Fabri <fabri_at_df.unipi.it>
Date: Wed, 07 Nov 2001 11:11:14 +0100

Luciano Buggio ha scritto:
> Non potr� capire discorsi come quello delle velocit� di fase e di gruppo, se
> non so di cosa si sta parlando in termini fisici*.
Penso che tu sappia benissimo che invece io (e non solo io, credo) non
riesco a capire che cosa vorresti, e condivido ben poco di quanto
affermi.

> Dunque. Lacqua � dispersiva, l'aria no (si intende per le rispettive onde,
> onde idrauliche e sonore).
Che cosa sarebbero le onde "idrauliche"? Stiamo parlando di onde *alla
superficie* dell'acqua, a volte chiamate "onde di gravita'". Nell'acqua
si ossono anche propagare onde elastiche, e con dispersione
trascurabile, credo.

> Per le R.E.M i mezzi sono dispersivi: tanto maggiore � la frequenza, tanto
> maggiore la dispersione.
Detto male: al crescere della frequenza aumenta (di solito, ma non
sempre) l'indice di rifrazione, percio' diminuisce la velocita' di fase.
Questo non e' vero pero' nella regione spettrale in cui e' presente un
forte assorbimento.
E' vero nei comuni mezzi trasparenti (aria, acqua, vetro, ecc.) che
hanno assorbimento nell'ultravioletto. E' questo che causa la
dispersione nel visibile.
Incidentalmente, assorbimento e dispersione sono legati (relazioni di
dispersione); ma non e' il caso di approfondire...

> Tu confronti le onde vere e proprie (che sono *solo* onde, cio� solo
> perturbazioni di un mezzo) con le R.E.M., che non vanno intese come solo
> onde (vista la natura anceh corpuscolare), in modo molto strano, come se le
> rem avessero un mezzo per viaggiare, rispetto al quale chiedersi se sono
> disperse o meno.
Niente affatto. Fissato il sistema di riferimento, che occorre prendere
solidale al mezzo, tutte le volte che il mezzo c'e', dispersione
significa solo variazione della velocita' con la frequenza; senza nessun
bisogno di sapere *che cosa* produce la variazione.
La natura corpuscolare della REM non ha alcuna importanza, perche' in
ogni caso il fenomeno dispersione esiste, e' misurabile, se ne puo' fare
una teoria, piu' o meno sofisticata a seconda che si vogliano o no
prendere in considerazione gli effetti quantistici.

> Il confronto lo devi fare con la REM nel suo "mezzo naturale" che � il
> *Vuoto* (una voilta si diceva l'"Etere"), ove le frequenze diverse non sono
> assolutamente disperse e viaggiano tutte a velocit� c.
> Che senso ha il paragone che tu fai?
Vedi sopra.

> E che cosa hanno in comune "fisicamente" le onde sonore, sismiche, d'acqua
> ecc, con la luce e le altre R:E.M. perch� si possa parlare di velocit� di
> gruppo e di fase per queste ultime come se ne parla per le prime?.
> Io ritengo che siano fenomeni di natura *assolutamente diversa*, anche se
> analogie (in termini di frequenza, lunghezza d'onda, andamento
> dell'intensit� ecc.) si scoprono nel "comportamento".
Proprio il fato che si trata di onde. Esiste una "fisica delle onde",
che studia appunto tutti gli aspetti comuni a fenomeni di natura
diversa. Quella che chiami "analogia" e' in realta' qualcosa di piu': la
possibilita' di assogggettare a una comune trattazione toerica fenomeni
diversi.
Questo non ti piace? E' come dire che rifiuti praticamente tutta la
fisica. Padronissimo, come sono padrone io di non prenderti sul serio,
visto che non sai produrre altro che parole.


-- 
Elio Fabri
Dip. di Fisica "Enrico Fermi" - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
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Received on Wed Nov 07 2001 - 11:11:14 CET

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