On Mon, 08 Oct 2001 18:44:30 +0200, Paola Pannuti wrote:
>rez wrote:
[...]
>>vogliamo passare alla dinamica?
>Pensa al teorema dell'impulso e fai l'ipotesi che l'impatto col suolo,
>un urto elastico, duri lo stesso int. di tempo, ma una volta la palla
>cade da pochi cm mantre dopo da 1m o piu'. Ovviamente la quantita' di
>moto varia, e la sua variazione e', in entrambi i casi, in modulo pari
>al doppio della quantita' di moto incidente. Dato che cadono da altezze
>diverse, le due varazioni di q. di m. sono diverse, ovvero gli integrali
>definiti F(t)*dt etc... Dato che gli int. di tempo dell'impatto sono
>uguali, per ip., di sicuro le forze (variabili nel tempo) agenti sulla
>palla sono *diverse*. E' giusto?
Penso di si`, che sia giusto cosi`.. anche se generalmente si
procede per limite.
Ecco, se puo` interessare e` piu` o mano questo schema:
(tau un tempuscolo e t_0 l'istante dell'impatto, I impulso)
(*) Int[]=integrale tra t_0 e t_0+tau
(**) Lim=limite per tau tendente a zero
(1) I=Lim Int[Fdt]
Integrando, per una forza (reazione al suolo) finita, va a zero
il limite dell'integrale (1), e dunque si avrebbe un incremento
di velocita` nullo (continuita` del moto).
Allora si postula infinita la F, e dunque esistente, finito e non
nullo il limite.
Di qui, in accordo col Galilei, risulta (I, v+ e v- vettori):
(2) I=m(v+ - v-)
con v- limite sinistro e v+ destro (velocita` anteriore e posteriore
alla percossa).
Ma forse a te per la didattica interessava solo elementarmente, ed
allora penso sia buona la tua interpretazione:-))
--
Ci sentiamo | Remigio Zedda || Attenzione! campo "From:" alterato
ciao Remigio | ||==> E-mail: remigioz_at_tiscalinet.it
-------------| ..si` d'accordo.. ma con la Deb e` un'altra cosa!
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Received on Wed Oct 10 2001 - 23:42:20 CEST