On Mon, 21 Feb 2022 01:05:27 -0800 (PST), JTS wrote:
>Secondo me no, perché l'effetto è estremamente evidente.
Non per me.
>Possono accadere due cose: o lo noti, capisci subito cosa succede,
>e pensi che io non possa riuscire a non spiegarmi una cosa così
>semplice, oppure non lo noti ;-)
Molto probabilmente, la prima delle due. O anche la seconda, perche'
oggettivamente non e' nulla di notevole.
>L'immagine appare approssimativamente localizzata sulla lente,
>mentre dovrebbe fluttuare in aria poco più avanti del fuoco.
>La ragione che mi fu spiegata è che, se la lente ha piccola apertura,
Ecco: piccola apertura. Nella formulazione, hai parlato di distanza
focale, di distanza "comoda" dall'osservatore, ma non di diaframma.
>l'immagine si vede con un solo occhio (anche se sono aperti tutti e due),
>e il cervello non riesce a triangolare.
Quindi l'effetto fenomenale con diaframmi stretti sarebbe non vedere
l'immagine con due occhi? Tutto qui? E' ovvio che se si vuol vedere
qualcosa con un'apertura stretta bisogna sapere *cosa e dove
guardare*. Ho provato con un diaframma 5 mm (che non si puo' certo
dire largo), sia con focali 100 mm, 300 mm e ho sempre visto
perfettamente l'immagine capovolta, ovviamente mirando con un solo
occhio e nel punto giusto.
>Con una lente di grande apertura invece si riesce a vedere l'immagine
>con tutti e due gli occhi, il cervello triangola e l'immagine si
>vede al posto giusto: facemmo la prova in tre con una lente da una
>dozzina di centimetri di diametro, e due la videro, mentre io no
>(secondo me non la vidi solo perché facevo fatica a concentrarmi).
La storia del "punto giusto" mi e' nota, quindi ampiamente
preventivata: IMHO non e' El Filibustero che non ha colto l'effetto,
quanto JTS che ha posto la questione molto male, a partire nel non
considerare la discriminante (IMHO presunta, non discrimina niente di
notevole), ossia l'apertura della lente. Ciao
Received on Mon Feb 21 2022 - 16:29:43 CET
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