Re: Un pezzo di alta divulgazione!

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Tue, 22 Feb 2022 16:22:56 +0100

Giorgio Pastore ha scritto:
> Ed è su questo che andrebbe giudicato, non su singoli termini o
> locuzioni, peraltro presenti nei seminari tecnici di mezzo mondo.
Su questo sono (quasi) d'accordo.
Quasi, perché uno scritto che si rivolge a non specialisti a mio
parere *deve* essere molto più attento al linguaggio.

In fondo è ancora la storia della patente, che enunciai tanti anni fa
("Dialogo sulla massa relativistica", 1981). La terminologia imprecisa
e sbrigativa che è in uso tra esperti non si può trasferire tal quale
in uno scritto divulgativo. L'effetto garantito è di creare a dir poco
fraintendimenti.
Quello che rimprovero a molti autori è di non apparire consapevoli di
ciò. Se sia insufficiente preparazione al compito o pura
trascuratezza, non so dire. Forse c'è un po' dell'una e un po'
dell'altra, in dosi diverse da un autore all'altro.

Sono invece in netto disaccordo sul giudizio generale (ma questo
l'avevate certamente capito :-) ).
Avevo promesso una "recensione", ma è ormai chiaro che non riuscirò
mai a scriverla, per cui mi limito ad alcuni punti, per altro a mio
giudizio centrali.

> Lo trovo un articolo di divulgazione su un argomento non facile (QCD
> su reticolo)
Argomento non facile? Understatement come non ne avevo mai visti :-)

> che riesce a passare l'idea principale di come si affronta il
> calcolo della massa di un adrone in QCD.
Questo a me sembra decisamente errato.
Per lo meno basandomi sulla mia esperienza personale.
Credo sappiate che non sono affatto esperto di QFT, però qualcosa ne
so: un po' più - credo - dell'ipotetico lettore che dice Giorgio:
> Però chi ha qualche conoscenza di relatività e di meccanica
> quantistica di base (Il Giornale di Fisica non ha lo stesso pubblico
> di Novella 2000) ci può trovare qualche elemento per intuire la
> strategia dietro il calcolo delle masse.
Ciononostante, non saprei neppure da dove incominciare se volessi
provare a calcolare la massa di un adrone.
Qualcosa di più ho appreso dall'articolo di DeTar e Gottlieb (n. [3]
della bibliografia).
Per es. lì si legge
"One of the larger lattices in current practice has a regular grid of
28 points in each of three spatial dimensions and 96 in time, with
lattice spacing a =~ 0.1 fm and time intervals of a/c."
Anche se non c'è una parola sulle condizioni al contorno.
Ci sono però indicazioni su che cosa si mette ai vertici del reticolo
(i campi dei quark) e che cosa sui lati (i campi dei gluoni).
Non saprei come andare avanti, ma almeno qualcosa riesco a capirla.

Di questo Lubicz non dice niente.
In compenso scrive la lagrangiana ((4) in fondo a pag. 285) e ha il
coraggio di parlare di "semplicità formale".
Io almeno fin lì ci arrivo, so che cosa significano G, q, gamma, D. Se
avessi più tempo scriverei in dettaglio che cosa si nasconde dietro
ciascuno di quei simboli, per mostrare quanto sia onesto parlare di
semplicità formale.
Alla pagina che segue parla poi di "risoluzione dell'eq. (4)", che è
puro nonsenso.
In primo luogo la (4) *non è* un'equazione, ma semplicemente la
definizione dela lagrangiana.
In secondo luogo le lagrangiane non si "risolvono", neppure nella
meccanica analitica classica: se ne deducono le eq. di Lagrange o si
usano per scrivere il principio variazionale di Hamilton-Jacobi.
E in QCD che cosa ci si fa? Sospetto che servano per la "somma sui
cammini" di Feynman, ma non sono nemmeno sicuro...

Ma il punto peggiore dell'articolo secondo me è proprio quello che
sembra più elementare: il discorso delle energie di legame.
Qui mi fermo e vi rimando alla seconda puntata, che non tarderà molto
perché è già quasi tutta scritta.

Termino questa puntata con alcune notizie su Lubicz, che si trovano in
rete e servono per inquadrare meglio il suo articolo..

Nato nel 1965, ora prof A02 a Roma3.
Ha insegnato o insegna mecc. quantistica in vari corsi di laurea.
Attività di ricerca: (moltissimi articoli pubblicati) prevalentemente
(o esclusivamente?) su calcoli e modelli di LQCD o Modela standard.
Attività di "informazione" (così dice lui) tra cui un video di 8
minuti ("L'origine della massa") apparso su RAI3, non so la data.
E' praticamente identico all'articolo.

Per quanto scarne, queste notizie bastano a escludere che Lubicz non
conosca la materia di cui parla nell'articolo.
La spiegazione la vorrei da voi, più che altro da Giorgio.
-- 
Elio Fabri
Received on Tue Feb 22 2022 - 16:22:56 CET

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