Re: la laurea in fisica

From: Elio Fabri <fabri_at_df.unipi.it>
Date: Thu, 06 Sep 2001 09:56:51 +0200

Giorgio Pastore ha scritto:
> Quando ho studiato fisica (meta' anni 70) l'ho fatto in una sede
> (Napoli) dove esisteva un gruppo di fisici "cibernetici" e dove c'era
> ancora l' orgoglio di "aver importato (i fisici) tra i primi in Italia
> l' uso degli elaboratori".
I fisici non hanno solo importato l'uso degli elaboratori: sono stati
parte essenziale (io fra questi) nella relizzazione del primo costruito
in Italia.
Il gruppo di fisici cibernetici napoletani di cui parli immagino che
fosse quello di Caianiello, Breitenberg, Onesto... Avrei potuto essere
anch'io in quel gruppo: ci furono trattative, mi pare nel '58, ma poi
non andarono in porto.

A proposito del tema, i fisici hannoi un'antica tradizione di buttarsi
dietro le spalle qualunque cosa appena prende un sapore di applicativo:
non solo l'informatica. A me brucia ancora che materie come
spettroscopia e termodinamica siano state lasciate ai chimici.
Il discorso degli albi ha due facce: da un lato sono strutture
evidentemente corporative, che sarebbe bene smantellare. Dall'altro,
finche' esistono, restarne fuori significa castrare delle possibilita'
non solo di lavoro per i singoli, ma anche di riconoscimento per la
fisica in generale.
-- 
Elio Fabri
Dip. di Fisica "Enrico Fermi" - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
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Received on Thu Sep 06 2001 - 09:56:51 CEST

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