Re: Domanda x Elio Fabri (o altri)
".
> Intanto, considerando solo l'aspetto temporale, l'emissione di un fotone
> ha una durata finita, che puo' essere anche molto lunga (alla scala
> atomica). Ma supponiamo che sia solo 10 ns: in questo tempo la luce
> percorre 3 metri.
> Percio' devi pensare il fotone "lungo" 3 metri, e questo e' dimostrato
> dal fatto che puoi ottenre interferenza con un interferometro i cui due
> bracci differiscono per lunghezza un metro e piu'.
> E' quella che si chiama "lunghezza di coerenza".
Caro Fabri.
A suo tempo (nel thread "Feynman contro Pitagora [0-1] iniziato da Mauro
d'Uffizi, cui anche tu hai partecipato), chiesi se fosse corretto
interpretare la funzione d'onda in termini realmente spaziali, citando
proprio l'"oggetto" (io lo facevo lungo circa un metro) di cui tu ora tu qui
parli.
Nel primo post (del 17 maggio - gli altri non li ho trovati - rispondendo
a Mauro,che aveva sollevato il problema dell'"ingombro" del fotone (per� in
larghezza) scrivevo:
"Probabilmente ti riferisci alla "lunghezza di coerenza".
Yanossy e Naray, variando la lunghezza di uno dei due percorsi del loro
interferometro verificarono (attraverso la sparizione dell'effetto di
interferenza) quello che avevano gi� previsto a tavolino, che cio� il loro
atomo di mercurio (la sorgente tipo Mandel) diseccitandosi in circa un
miliardesimo di secondo emetteva un oggetto della lunghezza di un metro
circa.
(da. F.Selleri: Paradossi e Realt� - Saggio sui fondamenti della
microfisica, Laterza - Bari 1987)"
Il risultato fu che nessuno mi rispose, ed anzi il dibattito per un po' si
blocc�, proprio quando si profilava la possibilit� di configurare
spazialmente ci� di cui si stava discutendo.
Una risposta me la dai ora, seppur indirettamente,: quando meno prendi atto
della cosa..
Quindi il fotone � un oggetto di una certa lunghezza spaziale.
Mi piacerebbe che tu mi dicessi che relazione c'� tra questo oggetto e la
funzione d'onda che rappresenta la probabilit� di localizzare il fotone.
> Ma lo stesso accade anche in senso spaziale: un fotone emesso da un
> atomo non e' emesso in una direzione determinata. Come mi pare di aver
> scritto, forse in "quanto sono strani i fotoni" questa frase non va
> intesa nel senso che noi non sappiamo in che direzione viene emesso, ma
> proprio nel senso che e' emesso simultaneamente in tutte le direzioni.
>
Ne seguito del dibattito scaturito in quel Thread, proposi, proprio per
evitare questa spievevole contraddizione (che senso ha dire che qualcosa
viene emessa contemporaneamente in dutte le direzioni, chiesi in sostanza
("Sig. Bonaventura vs Phot-one", ricordi?) se vi sono *EVIDENZE
SPERIMENTALI* contro l'affermazione che il singolo atomo eccitato emette
non un solo oggetto, ma una "miliardata" di oggetti che costituirebbero cos�
il treno di lunghezza dell'ordine del metro.
Tu mi rispondesti che dovevi pensarci, ma poi (anche per colpa della mia
invadenza) non se ne fece nulla.
Possiamo parlarne ora, se ti va?
Ciao.
Luciano Buggio
www.scuoladifisica.it
Received on Wed Sep 05 2001 - 13:36:50 CEST
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