Elio Fabri schrieb am Mittwoch, 23. Februar 2022 um 21:50:02 UTC+1:
> JTS ha scritto:
> > ...
> (vedi le citazioni più avanti).
> Intervengo per mettere a posto un po' di cose, che secondo me hai
> capito male, o spieghi male (or both).
> In quello che scrivi c'è qualcosa di giusto mescolato con un errore
> (almeno) di prospettiva.
Grazie per la risposta dettagliata. In alcuni dettagli devo ancora entrare, ad altri avevo probabilmente pensato già, anche se tempo fa e quindi per riprendere le cose in mano ci devo ripensare.
> in un piccolo libro di Vasco
> Ronchi,
Ricordo di aver letto qualcosa di Ronchi sull'ottica e che mi era piaciuto molto, ma non mi ricordo cosa :-)
>
> Sbagli quando scrivi
> > A me a prima vista pare una violazione *gigantesca ed evidente*
> > delle predizioni dell'ottica geometrica,
> L'errore che fai (comune a molti) è di credere che l'ottica geometrica
> *da sola* possa spiegare *quello che vediamo con gli occhi*.
>
(cut)
> Intendo dire che l'ottica geometrica va bene fino alla retina, ma non
> oltre.
Con la precisazione che lo stato del cristallino è difficile da controllare volontariamente (non mi ci sono mai messo d'impegno).
>
> Il fatto è che quello che "vediamo" dipende da molte altre cose,
> oltre che dall' "immagine" nel senso dell'ottica geometrica.
> E sarebbe più preciso dire ottica geometrica *gaussiana*, ossia in
> approssimazione di Gauss. Fuori dai limiti di validità dell'appross.
> di Gauss le immagini in senso stretto *non esistono*: esiste solo una
> convergenza di raggi che può avvicinarsi più o meno a un'immagine in
> senso proprio.
Fino ad un rapporto di Strehl di 0,8 glie lo concediamo ;-)
A parte la battuta, non lo so. La qualità dell'immagine percepita dal cervello in funzione della qualità del sistema ottico non è un argomento che conosco in maniera quantitativa. In particolare non mi pare che il rapporto di Strehl di 0,8 possa essere il criterio giusto, forse anche un'immagine formata da un sistema ottico con aberrazioni maggiori potrebbe essere percepita come "buona". "Ad occhio" non credo che il sistema occhio sia così vicino alla prestazione ideale da dare immagini con un rapporto di Strehl di 0,8 e poi il criterio va confrontato almeno con la grandezza limite delle macchie date sulla retina dall'apertura numerica dell'occhio. Con la pupilla stretta ad raggio di un millimetro circa, la lunghezza dell'occhio posta a 25 mm le macchie di diffrazione sono di circa 10 micron (l'indice di rifrazione dell'umor vitreo, di circa 1,3, non influenza questo calcolo approssimato e ho messo la lunghezza d'onda a 500 nm) e sempre ad occhio le aberrazioni fanno effetto quando sono parecchio grosse.
Secondo
https://spie.org/publications/fg04_p04_photoreceptors?SSO=1 il diametro dei coni è più piccolo, circa 2,5 micron al centro della retina, il che mi sorprende, mi aspettavo coni circa uguali alle macchie di diffrazione, ma forse sbaglio ad essere sorpreso.
L'istinto mi dice che nel caso dello specchio cilindrico le macchie formate sulla retina sono comunque molto più grandi.
> (In realtà qui la parola "immagine" non è più usata nel significato
> scientifico dell'ottica geometrica, ma in quello del linguaggio
> comune. Se vuoi saperne di più, vai al cap. 4, dove troverai delle
> prove sorprendenti...).
Letto una volta, poi me lo rileggo con calma.
Received on Mon Feb 28 2022 - 12:12:58 CET