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From: valter moretti <moretti_at_alpha.science.unitn.it>
Date: Tue, 7 Aug 2001 22:20:05 +0200

"Elio Fabri" <fabri_at_df.unipi.it> ha scritto nel messaggio
news:3B6F9A3F.48B8B7DE_at_df.unipi.it...

> Un SC e' un oggetto matematico: e' solo l'attribuzione di etichette
> numeriche ai punti dello spazio-tempo.
> Un rif. e' qualcosa di fisico: un insieme di oggetti materiali
> (strumenti di misura) ai quali si riferiscono le misure e i fenomeni.
> E' percio' ovvio che un rif. non puo' andare alla vel. della luce.
> So che questo punto di vista non e' privo di obiezioni, connesse con la
> definizione di sistema rigido, per non parlare di chio' che accade in
> RG, dove di rif. si puo' parlare solo in senso locale. Ma la distizione
> tra rif. e SC mi sempbra comunque indispensabile per far uscire la
> relativita', spec. generale, dalle nebbie del puro formalismo.
>
... Si sono d'accordo con te (anche sul fatto che ci sono obiezioni non
banali, ma credo che sia l'ottica giusta quella che esponi, l'ottica del
fisico.)

> In un altro post che non ritrovo, Valter ha fatto notare che non bisogna
> confondere RG in senso proprio con la tecnica matematica (ossia l'uso di
> coordinate arbitrarie). Appunto per questo e' utile separare rif. e SC.

Chissa' dove l'ho detto. Forse quando facevo notare che la covarianza e` uno
dei linguaggi per esprimere matematicamente il principio di relativita`, ma
non e` vero che cio' che non sia espresso in modo covariante e nemmeno
esprimibile, non rispetti il principio di relativita` (esempio tipico:
formulazione
hamiltoniana della teoria dei campi relativistici).

Ciao, Valter
Received on Tue Aug 07 2001 - 22:20:05 CEST

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