Re: Il tempo in meccanica quantistica

From: Vittorio Barone Adesi <adesi_at_science.unitn.it>
Date: Sat, 14 Jul 2001 09:11:39 GMT

Ciao Antonello,
grazie per le delucidazioni. Ci sono stati un po' di fraintendimenti,
soprattutto da parte mia, forse per la fretta. Scusa. Avrei ancora qualche
perplessit�(vedi sotto)...

"Antonello Scardicchio" <a.scardicchio_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
news:Hyw37.4179$Pv.158646_at_news.infostrada.it...
> Ciao Vittorio,
> vediamo se riesco ad essere pi� chiaro.
> Per prima cosa l'esistenza di un autostato di un operatore (ad esempio
> dell'operatore tempo, qualora esistesse) prescinde dalla commutativit�
> dell'operatore stesso con l'hamiltoniano. Ad esempio esiste l'operatore
\hat

.................taglio..............

sono d'accordo con tutto quello che dici qui sopra e con quello che dicevi
l'altra
volta: l'evoluzione temporale di questi stati non sarebbe unitaria e dunque
non
si conserverebbe la probabilit�.
Invece non sarei tanto d'accordo con quello che scrivi qui sotto:

> Secondo. In meccanica quantistica relativistica esistono gli operatori di
> creazione e di distruzione (i campi stessi) delle particelle in
determinati
> punti dello spazio tempo (indicati come \phi(x,t) o \psi(x,t) a seconda
dei
> campi). Le particelle vengono create in determinati punti, fatte evolvere
e
> distrutte in altri punti. Non so se hai mai avuto a che fare con la teoria
> di campo quantistica ma li non si fa altro, per calcolare le ampiezze (ad
> esempio con i diagrammi di Feynman).

........................taglio......................

S�. E' tanto tempo per� che non faccio pi� conti perturbativi sulle ampiezze
di
transizione, ma al corso di fisica teorica avevo visto i grafici di Feynman.
Il punto su cui non sono d'accordo � che si possano interpretare fisicamente
questi grafici in termini di creazioni e distruzioni di particelle in
determinati
punti dello spazio-tempo. Gli "ingredienti" fisici nel calcolo delle
ampiezze
di transizione sono gli stati asintotici e tutta la matrice S; come ben sai
questa viene sviluppata perturbativamente e da un interpretazione di
questo sviluppo perturbativo si tirano fuori questi grafici di Feynman, ma
1) queste particelle che si propagano stanno in genere al di fuori del
mass shell(mentre lo spazio di Fock della teoria � costituito per
costruzione
solo da stati on shell);
2) anche lasciando perdere il punto 1), questi "punti" dello spazio-tempo
sono solo delle variabili su cui si integra....dunque cosa rappresentano
fisicamente?
Insomma, da quanto ho scritto penso tu possa capire che a questi
grafici di Feynman, non ci credo troppo, nel senso che per me sono solo
un modo comodo di rappresentare termini perturbativi.
Forse tu la pensi diversamente e mi piacerebbe discuterne.
Ho di nuovo frainteso quello che hai detto?
Grazie ancora e a presto

> Ciao,

Ciao

> Antonello.

Vittorio
Received on Sat Jul 14 2001 - 11:11:39 CEST

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