Re: luce gravitante

From: marcofuics <marcofuics_at_netscape.net>
Date: Wed, 22 Sep 2010 05:34:57 -0700 (PDT)

On Sep 21, 4:22�pm, cometa_luminosa <alberto.r..._at_virgilio.it> wrote:

> Scusa ma da questo discorso ancora non ho capito cosa vuol dire
> "interazione" e cosa vuol dire "non interazione".

Ad un livello il piu' generale possibile si dice interazione una
situazione in cui due o pi� oggetti agiscono uno sull'altro.
Da questo astratto e' chiaro che esso implica una "azione reciproca"
tra... gli attori [sempre rimanendo ad un livello di astrazione il
piu' alto possibile].
L'interazione implica altresi' una <<comunicazione>> tra gli attori,
senza specificare qual e' tale comunicazione.

Scendendo nella disciplina del caso in esame, c'e' la possibilita' di
definire l'interazione in fisica classica attraverso <<una forza>>,
ed ancora piu' nel profondo attraverso una <<forza fondamentale>>
che � un processo mediante il quale particelle elementari [e qui
elementare e' un altro concetto "relativo": si parla di elementarita'
sempre in riferimento allo scenario nel quale ci si sta muovendo]
interagiscono tra di loro.

L'interazione allora si descrive come un campo fisico, ed � mediata
dallo scambio di bosoni di gauge tra particelle, se usiamo l'accezione
standard di parti elementari; QM.
Ma una interazione puo' rappresentarsi anche attraverso gli urti, i
quali non sono interazioni <<fondamentali>> dato che sono riducibili.

> conosciamo solo Newton e Keplero. Io ti chiedo: l'interazione
> gravitazionale tra la stella A e il nostro pianeta, B, puo' essere
> periodica?


Mi chiedi se in linea di principio puo' dirsi cosi' oppure se puo'
<<essere interpretata>> in tal modo dalla risultanza delle
osservazioni?



La forza e' un ente abbastanza mitologico :)), la sua traduzione
<<MISURABILE>> e' l'accelerazione.
Dunque, misurando l'accelerazione di un <<oggetto>> ottieni una misura
(riscalabile per la massa dello stesso) della stessa forza cui tale
oggetto e' sottoposto.
Se sei capace di dare di A e B le accelerazioni, istante per istante,
puoi ricostruire tutto il campo delle forze agenti su essi.
Nel caso descritto ovviamente hai la possibilita' di ipotizzare che
l'unico tipo di forza vigente nel sistema A&B sia solamente a
carattere gravitazionale oppure che vi siano anche altri tipi di
forze.

Ovviamente in qualsiasi disciplina, come in fisica adesso, hai sempre
bisogno di fare delle assunzioni...
ad esempio che
un corpo non <<cambi>> ex nihilo la sua costituzione... cioe' che
rimanga tale... per dire che la sua massa non varia;
oppure che se un corpo A agisce attraverso una forza gravitazionale su
B e su C, con B e C scelti a caso, allora dovra' esercitarla anche su
un ipotetico D scelto a caso....
Che lo spazio non ha nessuna direzione privilegiata e che i fenomeni
non debbano caratterizzarsi per la loro locazione spaziale... et
cetera.....


Stiamo rifacendo il percorso della fisica da Arkimede a Newton; per
inciso: lo sai che i Greci, o meglio gli italico-greci avevano gia'
scoperto la interazione gravitazionale??? E altre testimonianze ci
sono date dalle civilta' egizie??? In maniera grafica... la
costruzione dell'ellisse discendeva proprio da questa assunzione...
loro spevano bene che per ottenere una traiettoria circolare/ellittica
hai bisogno di un corpo al centro/fuoco, e che tale corpo dovesse
trattenere <<come legati a se'>> i corpi orbitanti? Non avevano la
stima quantitativa della gravita' ma qualitativamente c'erano gia'.



> Se la stella A si avvicina e si allontana periodicamente a
> B, che fa la forza gravitazionale di A su B?

la forza gravitazionale abbiamo detto che non e' influenzata dalle
etichette che tu metti ai corpi... quindi e' bidirezionale e quindi
3zo principio discende dall'utilizzo congiunto di questa su riportata
e dalla omogeneita' ed isotropia dello spazio;
tale fenomeno di avvicinamento-allontanamento corrisponde ad una forza
oscillante tra un carattere attrattivo e repulsivo.
Se cosi' non fosse non potresti avere il fenomeno... a meno che non
ipotizzi altre forze nello scenario, come ad esempio quelle
appartenenti alla categoria <<fittizie>>, che tra l'altro puoi
comunque controllare scegliendo con criterio il tuo metodo di
osservazione -->> inerzia! sitemi di riferimento ad hoc. inerziale e
non.

Se dunque tu sai con certezza che l'unica forza in gioco e'
controllabile e controllata ne trai le dovute conclusioni.



A questo punto mi aspetto che tu mi chieda: si ma come si fa a
distinguere tra una situazione in cui A va e viene da B attraverso
una interazione <<oscillante>> e tra una <<assenza>> di interazione?

1) Tale fenomeno si ripete? Si e' ripetuto con una sua peculiarita' in
maniera tale da poter rendere evidente ai nostri occhi un
comportamento <<organizzato>>?
E se si, attraverso quali fattori possiamo trarne una caratteristica
che accomuna tutti i fenomeni su elencati? Qualora potessimo trovare
un comportamento di fondo che si manifesta coerentemente in tutti i
fenomeni a prescindere dall'etichetta che noi poniamo allo stesso
fenomeno, allora siamo capaci di astrarre una legge.... legge della
natura che in fin dei conti e' solamente il frutto della nostra
esperienza, della logica e del buon senso.


Un principio umano e' quello della semplicita'.... noi cerchiamo
sempre di ridurre cose complesse a cose piu' semplici, e se quindi
abbiamo la possibilita' di inferire ad un fenomeno l'appartenenza ad
una categoria fenomenologica siamo spinti a farlo....

d'altronde se dovessimo dire che tutte le volte che il cielo di sera
e' a pecorelle, allora pioggia durante la notte fino al mattino... beh
allora questo diventa border-line.
Received on Wed Sep 22 2010 - 14:34:57 CEST

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