Re: relatività della simultaneità in RR: un esempio su facebook

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Wed, 20 Apr 2022 10:18:05 +0200

tucboro_at_katamail.com ha scritto:
> Io qui non sto discutendo di problemi di sincronizzazione, che
> sarebbero ben al di sopra delle mie conoscenze.
Non so che cosa siano per te i "problemi di sincronizzazione", ma di
fatto stai usando l'aggettivo "sincronizzato", participio passato del
verbo "sincronizzare".
Come pui usare queste parole senza aver chiaro che cosa significano?
E poi ti contraddici immediatamente:

> Parto dal presupposto che B e C siano orologi buoni, e sincronizzati
> Con sincronizzazione standard o qualunque altra, non importa.
Che cosa non importa? Come fai a dirlo se non ti senti all'altezza di
parlare di "problemi di sincronizzazione"?

> Se prendo due eventi 1,2 e e B, C presentano due letture identiche
> questo è un fatto deciso dal quadrante degli orologi,letto dai
> rispettivi proprietari, registrato in un data logger, o anche letto
> da altri operatori che passavano di lì durante i due eventi.
Non vedi che questa frase è confusa?
Quelli che chiami 1 e 2 non possono essere due eventi qualsiasi nello
spazio-tempo: debbono appartenere, 1 alla linea oraria dell'orologio A,
2 a quella dell'orologio B.
E' banale che scelto come vuoi l'evento 1 in corrisp. del quale A
segna t1, sulla linea oraria di B esisterà un evento 2 (e uno solo) in
corrisp. del quale B segnerà t2=t1.
Questo è sempre vero, comunque siano presi A e B: neppure
sincronizzati come ti pare, e neppure in quiete relativa; potrebbero
perfino avere marcia diversa.

Essere t1=t2 non è una proprietà degli orologi.
Resta però vero che chiunque sia in grado di leggere le indicazioni
degli orologi può verificare che t1=t2.
Ma ripeto: quello che chiunque può verificare, che è un fatto
oggettivo, è solo che ci sono due eventi, definiti il primo dalla
proprietà "all'evento 1 della sua storia, l'orologio A segna t1" e
"all'evento 2 della sua storia, l'orologio B segna t2=t1".
E se invece l'evento 2 fosse tale che t2 è diverso da t1?
Questo è possibile in infiniti modi, ma è un fatto (oggettivo) privo
di qualsiasi interesse, perché non ci dice niente sui due orologi.

Tutto ciò premesso, sul carattere oggettivo della sincronizzazione hai
ragione, ma solo se dai una definizione *precisa* di sincronizzazione:
non se ne scappa...
Ecco come si può fare.
Hai due orologi, su quali devi sapere prima di tutto che sono in
quiete relativa, col che intendo che esiste un rif. inerziale K nel
quale sono entrambi fermi.
Questo naturalmente va verificato, e lo puoi fare in un modo semplice.
Mettiti nel rif. (sott. inerziale, sempre esistente) nel quale A è
fermo.
Assumiamo che A e B siano orologi "buoni", nel senso che hanno marcia
costante.

Manda un impulso luminoso da A a B, che si riflette e torna in A;
siano 1, 2, 3 i tre eventi: partenza, arrivo, ritorno; t1, t2, t3 i
corrisp. tempi: t1 e t3 letti su A, t2 letto su B.
Assicurati in primo luogo che ripetendo l'esperimento t3-t1 resti lo
stesso: questo prova che la distanza AB non cambia, ossia che anche B
è fermo.
Verifica poi che t2-t1 resti costante: questo prova che i due orologi
hanno la stessa marcia. Se non fosse, correggi la marcia di uno dei due
in modo da ottenere questo risultato.
Controlla se t3-t2=t2-t1: se è così, i due orologi sono sincronizzati
(alla Einstein); in caso contrario porta avanti B della quantità
(t1 + t3 - 2*t2)/2.
A questo punto A e B sono fermi in K e sincronizzati.

Nota ora che per definizione il tempo segnato da un buon orologio è il
"tempo proprio", che come tale è *invariante*: anche se ci mettiamo in
un altro rif. K' quel tempo, letto sull'orologio che ora è in moto,
rimane lo stesso.
Ne segue che tutta la procedura di sincronizzazione si sarebbe potuta
svolgere in K', sempre intendendo che t1, t2, t3 sono letture di A e
B, ossia i loro tempi propri in corrisp. degli eventi 1, 2, 3.

Concludo: dire che nel rif. della galleria i due orologi non sono
sincronizzati è semplicemente sbagliato.
Sono gli eventi (di cui non si è parlato qui) di arrivo dei due lampi
di luce all'estremo del treno, che sono simultanei nel rif. del treno
ma non lo sono nel rif. della galleria, ossia se misuriamo i tempi con
orologi sincronizzati *fermi risp. alla galleria*.

Mi domando chi è che "non ha colto uno dei fondamentali principi della
RR".
Non dico di più perché non ho visto tutta la discussione: per me
facebook non esiste.
-- 
Elio Fabri
Received on Wed Apr 20 2022 - 10:18:05 CEST

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