(wrong string) � l'Unificazione non pu� venire dalla Meccanica Quantistica ?

From: Walter E.R. Cassani <waltercassani_at_tiscalinet.it>
Date: Fri, 15 Jun 2001 18:55:16 GMT

On Thu, 14 Jun 2001 13:28:19 +0200, "Francesco Esposito" <esposito_at_imaaa.pz.cnr.it> wrote:

>Nel cap. 24 della TOC si da' come valore dell'inverso della costante di
>struttura fine il numero intero 137.
>
>Il sito http://physics.nist.gov/cuu/Constants/index.html
>
>fornisce i valori piu' attendibili di alcune costanti usate in Fisica e
>Chimica. Per l'inverso della costante di struttura fine fornisce il valore:
>
>137.035 999 76(50)
>
>Come si vede e' un valore diverso da quello che fornisce la TOC.
>A cosa e' dovuta questa discrepanza?
>
>Saluti


Come giustamente hai notato nel Cap. 24 della TOC al sito
www.wavetheory.it il valore, giustificato dalle condizioni
relativistiche dell'inverso della Costante di Struttura Fine,
viene presentato come il numero intero 137.

Il numero � derivato quale media del numero dei fronti d'onda
presenti sulla prima orbita di risonanza dell'elettrone nell'atomo
d'idrogeno, secondo il modello ondulatorio.

La presentazione del modello ondulatorio serviva a dimostrare
come la trattazione relativistica della velocit� dell'elettrone
fosse utile ad illustrare le condizioni di risonanza ondulatoria
a cui � sottoposto l'elettrone quale sorgente d'onde.

E come l'effetto Doppler, mai fino ad ora considerato, fosse
totalmente esplicativo, quando era considerato in modo
relativistico, nel giustificare la condizione di stazionariet�
dell'elettrone ondulatorio sulla prima orbita circolare di Bohr.

        A rigore, dunque, questo � solo il "primo passo"
        verso una derivazione completa, e quindi una
        "vera spiegazione" del valore della Costante di
        Struttura Fine.

        Senza questo primo passo, tuttavia, sarebbe
        impossibile derivare il valore reale "non intero".

        Come infatti � accaduto finora, la QM � stata
        incapace di derivarla teoricamente da un qualunque
        calcolo o parametro energetico o da una qualunque
        ipotesi o struttura dell'atomo.

        La Costante � stata finora "solo" una rilevazione
        sperimentale, ingiustificata e ingiustificabile
        teoricamente.

Il "secondo passo" consiste nell'identificare le diversit�
tra le condizioni ondulatorie, a cui � sottoposta la
sorgente d'onde-elettrone che si muove in un'orbita
risonante, e quelle del tutto diverse condizioni ondulatorie
quando si trova su un'orbita differente ---"non"--- risonante.

Nel sito la descrizione ondulatoria si presta bene ad
una suggestiva rappresentazione grafica, che mostra
le differenze sostanziali tra la struttura ondulatoria nello
stato di risonanza e in quello di "non " risonanza.

E questa diversit� � indispensabile per capire l'azione
ondulatoria del meccanismo causale nel passaggio tra
uno stato di risonanza e l'altro (stati quantici diversi)
dell'elettrone, che passa fisicamente da un'orbita risonante
attraverso orbite non risonanti, per raggiungere un inferiore
e diverso stato di risonanza.

Questo � quanto accade quando l'elettrone passa, dalla
seconda orbita di risonanza, alla prima orbita di risonanza.

In tale passaggio, e solo durante tale passaggio, quando
le orbite percorse dall'elettrone sono in condizioni di "non"
risonanza, noi possiamo avere i dati sperimentali
spettroscopici che sono giustificabili solo con l'introduzione
della Costante di Struttura Fine.

Queste sono dunque le orbite "non " risonanti che noi
dobbiamo indagare per avere il valore finale, non intero,
della Costante di Struttura Fine.

        Il "terzo passo" consiste nell'applicare la legge
        elementare che regola l'interazione tra onde nella
        TOC, derivata da una modifica-completamento
        della Relativit� Generale.

        L'onda-elettrone in circolazione, su orbite non
        risonanti, nel campo ondulatorio sferico del protone
        segue le stesse leggi di diffrazione che poi sono
        state usate nella descrizione ondulatoria del
        comportamento del fotone nell'effetto Compton.

Ovviamente questo ha un significato preciso solo per chi
conosce completamente la Teoria ondulatoria del Campo.

Cos� si potr� arrivare a fare gli altri passi necessari.

Per non fare troppo lungo anche questo post, rimandiamo
il seguito dopo che avrai studiato quel che � fondamentale
per la TOC ?


Saluti
Walter E. R. Cassani

http://www.wavetheory.it
Received on Fri Jun 15 2001 - 20:55:16 CEST

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