(unknown charset) Re: Del Secondo Principio della Termodinamica.
On Mon, 11 Jun 2001, David Vagni wrote:
> Ancora non sono riuscito, purtroppo, a formulare con coerenza matematica la
> mia visione del mondo, quindi cercher�, pi� che dare risposte di fornire la
> scala operativa sulla quale sto' lavorando (cosi' che mi si possa dire
> guarda che in quel verso non vai da nessuna parte, la teoria tal dei tali
> dice il contrario, etc..).
>
> L'unico principio che acceto e' l'esistenza, ovvero, noi esistiamo.
> In base a questo voglio riuscire a dimostrare che il cosmo deve
> obligatoriamente essere cosi' ed in modo simile che, qualunque altro "modo
> di esistere" debba essere simile al nostro.
> So di parlare di metafisica piu' che di fisica, ma questo varra' col
> seguito, sono molto piu' deduttivo che induttivo.
>
Credo che le basi da cui parti siano un po` deboli, ma andiamo avanti.
Riprenderemo il discorso alla fine della mail.
>
> Quello che voglio dire e' che se l'universo fosse stato all'inizio un grande
> computer inserito in "random", non avrebbe dato vita a niente finche' non
> fosse uscito, anche casualmente, il secondo principio o il suo opposto, ma
> dal punto di vista antropomorfo, poich� la nostra struttura mentale di
> esseri termodinamici complessi sfrutta il principio stesso nei suoi processi
> mentali, il mondo ci sembrerebbe identico in entrambi i versi e quindi
> 2-principio=anti-2-principio.
>
Cioe` la nostra mente funzionerebe al contrario...per quanto non riesca a
vedere bene cosa possa voler dire (ma e` ovvio che cose non intuitive non
si capiscano) non saprei darti una chiara risposta. E credo in fondo
nessuno.
>
> Lo e' ancora di meno, usando una versione meccanica della termodinamica e'
> deducibile dalla conservazione dell'energia.
>
Scusa...ma tu l`hai vista questa derivazione?
Conservazione dell`energia implica primo principio??
>
> Ti mostro la scala:
>
> Esistiamo.
Perlomeno io esisto. e l`esistenza, come i colori o il cncetto di retta li
assumo come concetti primitivi.
> Esistere e' percepire.
Su questo non sono daccordo. Esistere e` prendere coscienza di esistere. E
cio` non implica il percepire.
> Per la percezione e' necessario il tempo.
Secondo me il tempo e` una produzione della percezione. E senza percezione
del tempo non esiste il tempo. Quindi la percezione esiste senza tempo.
> Il tempo e' un verso preferenziale della natura.
Concetto primitivo che ho anch`io
> Questo verso e' indicato dal degrado.
Il verso e` secondo me indicato dal tempo stesso ossia cio` che chiamiamo
tempo e` in realta` questo verso preferenziale prodotto dalla percezione
ed e` la percezione a deciderne il verso.
>
> Quindi: Esistiamo ---> esiste il degrado.
>
Quindi: Esistiamo---->esiste la percezione di un verso (??)
Credo che con le parole potremmo tirare fuori di tutto. Non per essere
sclerotico, ma questo modo di fare scienza e` stato ampiamente sfruttato
secoli fa ed i progressi che ha portato sono stati minimi, se non errati.
Tutte le mie (e le tue) affermazioni, si basano sulla presunta chiarezza
di cose che chiare non sono (il tempo,l`esistenza ecc..)e che devono a mio
avviso essere prese come concetti primitivi, cioe` cose di cui tutti
abbiamo una idea ed una base comune per discutere ma che sono definite di
per se.
>
> Ora pongo una domanda: Si puo' parlare di "quanti" di entropia, ovvero,
> esiste una quantita' minima di disordine?
>
Se assumiamo la definizione di Boltzmann di Entropia:
S=K*log(Omega)
Dove Omega e` lo spazio delle fasi accessibile a sistema, si ha che,
poiche` in MQ l`energia dell`oscillatore armonico unidimensionale e` al
minimo h/2*omega
si ottiene che il volume minimo accesibile al sistema e` h
Dove omega e` la frequenza dell`oscillatore.
Quindi l`entropia ha un minimo (che e` 0).
Se poi si considera che lo spazio delle fasi e` accessibile solo a quanti
di volume h*(n+1/2), si ha che il valore dell`entropia e` effettivamente
quantizzata.
Ciao
the Volk
Received on Tue Jun 12 2001 - 19:11:25 CEST
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