Il 21/04/2022 21:05, Paolo Russo ha scritto:
> Per me, ed evidentemente anche per l'autore del testo in
> questione, dire che due orologi in quiete l'uno rispetto
> all'altro sono sincronizzati significa semplicemente che
> segnano la stessa ora nello stesso momento, ma per dire
> "nello stesso momento" bisogna specificare un sistema di
> riferimento, per cui l'essere o meno sincronizzati dipende
> dal sistema di riferimento.
Se i due orologi sono in quiete l'uno rispetto all'altro direi che il
riferimento sia specificato: è quello in cui sono in quiete entrambi gli
orologi.
Direi che, più che specificare il riferimento (che, come dicevo, a me
pare implicito), nella definizione che dai sopra si dovrebbe specificare
cosa si intende con "nello stesso momento". Il che è come dire che si
dovrebbe spiegare quale sia la procedura di sincronizzazione adottata.
In relatività, quando si parla di "procedura di sincronizzazione" si
intende sempre che c'è un riferimento nel quale sono piazzati, fissi,
orologi in ogni punto del riferimento. Affinché gli istanti segnati da
quegli orologi possano avere un significato fisico, gli stessi vanno
_sincronizzati_ secondo una qualche procedura da specificare operativamente.
L'incipit "in relatività" si potrebbe anche non specificare. Einstein
insiste nel sottolineare che sempre (anche prima che lui ce lo
spiegasse), quando diciamo che "questo evento è avvenuto alle ore 9"
intendiamo che l'evento è avvenuto esattamente nel momento in cui
l'orologio fisso nel punto in cui avveniva l'evento stava segnando le
ore 9. E quell'istante segnato da quell'orologio ci dà un'informazione
avente contenuto fisico perché quell'orologio è stato sincronizzato
secondo una procedura nota.
Bruno Cocciaro
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Received on Thu Apr 21 2022 - 23:19:25 CEST