Re: Chi ha conosciuto Feynman?

From: Piercarlo Boletti <piercarloboletti_at_tiscalinet.it>
Date: Mon, 4 Jun 2001 23:10:21 +0200

ernesto <ernesto.alto_at_libero.it> wrote:

> Ricordo anch'io quelal conferenza! E mi stupii assai perch� quello che
> stava facendo feynman era esattamente quello he ogni giorno viene
> mostrato ai visitatori (ragazzi sopratutto) dell'Exploratorium di san
> Francisco!
> E mi parve assudo he quelli della NASA non ne avessero tenuto conto.
>
> Ernesto

Quelli della NASA lo sapevano benissimo (ed erano stati ripetutamente
avvertiti dalla casa costruttrice dei booster che in condizioni di bassa
temperatura c'era il forte rischio che le guarnizioni non avrebbero
retto). Ma non ne tennero conto per il semplice fatto che, nei passati
lanci avvenuti in condizioni analoghe, la cosa non aveva dato origine a
inconvenienti gravi (anche se comunque vi furono e furono sicuramente
rilevati esaminando i booster recuperati - cos� come furono altrettanto
sicuramente messi per iscritto da qualche parte). Probabilmente erano
allora convinti che si trattasse di un problema minore, non in grado di
condurre al disastro. E poich� business is business... alla fine accadde
quello che prima o poi sarebbe comunque accaduto. Fu una brutta sveglia
per quelli della NASA ma se l'erano cercata.

Il merito (enorme) di Feynman fu quello di impedire, con il suo
atteggiamento, che le cause del disastro - semplici quanto micidiali -
venissero annegate in un mare di tecnicismi che, oltre a gettare fumo
negli occhi alla gente, aveva soprattutto lo scopo di far s� che i
"panni sporchi" venissero quanto pi� possibile "lavati in casa". Se non
and� cos� fu anche per merito suo, che ironicamente venne tirato dentro
alla commissione probabilmente con l'idea di dare lustro e prestigio a
una "linea ufficiale" che fin dai primi giorni aveva cercato di far
passare come cause del disastro l' "imprevedibilit�", la "fallacia
umana", la "fatalit�" e simili imputati di comodo. Grazie anche a
Feynman divenne invece evidente che, se di fatalit� si poteva parlare,
questa non era per nulla una fatalit� "neutra" ma era la conseguenza di
precise (ir)responsabilit� e negligenze. E non fu certo un merito da
poco se si pensa che era gi� affetto da un grave tumore che lo avrebbe
portato alla morte di l� a un paio d'anni.

Ciao!
Piercarlo
Received on Mon Jun 04 2001 - 23:10:21 CEST

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