(unknown charset) Re: EPR Experiment

From: (unknown charset) the Volk <marchi_at_cibs15.sns.it>
Date: Thu, 24 May 2001 15:14:43 +0200

>
> No, se noi facessimo l'esperimento con delle palle da biliardo e come,
> facendo un paragone con la MQ, se noi conoscessimo le variabili nascoste:
> ossia potremmo considerare tutto con la fisica classica, deterministica e
> causale.
>

Di nuovo ripeto: fare l`esperimento sulle correlazioni di fotoni non ci
permette di
dire che la fisica sia deterministica o meno (variabili nascoste o
sovrapposizioni). L`esperimento in se e per se
non ha nulla di misterioso o quantistico. Le palle da biliardo ci
darebbero gli stessi risultati sperimentali (ogni volta che trovo una
palla con un certo momento angolare so che l`altro ricevera` una palla con
momento opposto).
 
>
> Per scambio d'informazione volevo intendere, forse in modo un p� vago ma
> credo abbastanza intuitivo, l'influenza a distanza di un sistema su
> un'altro.
>

OK. D`ora in poi sara` questo il concetto di informazione che assumero`.

>
> Spiegazione che non si sa se esista o meno (� questione di gusti), ma, nel
> caso che esista, nessuno � stato finora in grado di darla anche perch� in
> questo caso non si studierebbe pi� la MQ, che sarebbe dimostrata cos�
> incompleta.
>

La spiegazione in fisica classica e` che il momento angolare si conserva
in certe condizioni ben precise.
La meccanica quantistica non si studia perche` non si e` potuto
spiegare l`esperimento EPR secondo la fisica classica. Si studia perche`
vi sono altri tipi di esperimenti (ad esempio l`effetto fotoelettrico) che
non sono accessibili se non con un innovazione nelle leggi fondamentali.
Sotto questa ottica allora l`esperimento EPR assume un altra visione
indubbiamente, ma non ci permette certo di dire (in se e per se) che non
vale piu` la fisica classica o la relativita`.


>
> Giusto, infatti poi Bohr spieg� che considerando in termini quantomecanici
> l'esperimento EPR, esso non presentava ambiguit� logiche.
>

Come in termini classici o relativistici. Se vuoi come qualcuno su questo
ng ha gia` sottolineato, c`e` un altro aspetto piu` delicato
dell`esperimento che non l`azione a distanza.
E` il fatto che grazie a tale esperimento sarebbe possibile determinare
momento e posizione di una particella istantaneamente. Per semplicita`
anziche` la versione originale usiamo due altre osservabili che non
commutano: Sz e Sx
Il fatto e` che misurando Sz della particella 1 ed Sx della particella 2,
se consideriamo che la particella 2 effettivamente dopo la misura di Sz1
sia precipitata in -Sz1 allora , misurando Sx2 abbiamo determinato sia Sx
che Sz di 2. Ovviamente il ragionamento si morde la coda poiche` come
facciamo ad esere sicuri che la particella sia proprio in tale stato?
Dobbiamo compiere una misura delle due posservabili e come sappiamo quando
si effettua la misura dell`una si perde l`informazione sull`altra
(secondo Bohr).

>
> Questo era il pi� grande sogno di Einstein; egli spese la maggior pare degli
> ultimi suoi anni a cercare una teoria di campo che potesse unificare tutte
> le forze e spiegare in modo perfettamente causale tutti i fenomeni.
>

Personalmente sono dalla sua parte. La spiegazione canonica e` altamente
insoddisfacente. Poi tutto puo` essere...


>
> Be' questa non � proprio una mia affermazione (se fosse mia non starei qui)
> ma il concetto su cui si � basato il gruppo EPR per formulare il "paradosso"
> relativo; infatti nell'accezione einsteiniana � il concetto di Separabilit�
> che garantisce l'impossibilit� di influenza istantaneatra tra due sistemi
> fisici distanti, conformemente a quanto � enunciato nei principi della
> teoria della relativit� ristretta in merito al limite di veliocit�.
>

Non volevo dire che la frase fosse tua ,.....comunque non conosco il
concetto di separabilita`. Che cosa intendi con esso?


>
> Il fatto � questo: quando noi misuriamo una certa quantit� di grandezze
> relative al primo sistema S1 (il fotone 1), da queste informazioni e da
> quelle che conosciamo sul S12, possiamo dedurre l'intera funzione d'onda di
> S2; se noi osservassimo questo secondo sistema (il secondo fotone) noteremmo
> che esso corrisponde alle nostre previsioni, e non potr� inoltre esistrere
> una diversa realt�; quindi � praticamente proprio come se la funzione d'onda
> fosse collassata.
>

Questo e` vero assumendo che la funzione d`onda prima della misura fosse
una sovrapposizione. Quindi non e` come se. Per i postulati della MQ essa
e` effettivamente collassata. Ma si puo` parlare di influenza di 1 su 2 a
distanza? Prima di tutto bisognerebbe poter parlare di 1 e 2 distinguibili
(e cio` non e` ammesso per i principi della meccanica statistica
quantistica), poi se noi potessimo guidare tale influenza potremmo
trasmettere istantaneamente messaggi da un capo all`altro del mondo.
Ma il fatto e` che, come tutte le cose non ben definite, la MQ si salva in
corner dicendo che comunque noi non possiamo decidere lo stato delle
particelle e dunque non possiamo trasmettere messaggi.
Se cosi` fosse allora si che la MQ e la relativita` cozzerebbero...
                                           

AriCiao!

the Volk
Received on Thu May 24 2001 - 15:14:43 CEST

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