Confesso di sentirmi un po' un alieno su it.scienza, dove ormai la
scienza sembra andata ... fate un po' voi.
Pero' il crosspost con it.scienza fisica mi pare giusto, perche' in
quello che sto per dire non si parla solo di fisica. Vengo al dunque.
Il 9 c.m. alle 17.30 ho inviato a "Repubblica" la seguente lettera via
e-mail. Come al solito, non e' stata pubblicata, per cui la rendo nota
attraverso questi NG.
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Caro Augias,
Le invio questo commento alla pagina con lo stesso titolo
su "Repubblica" di oggi. Anzitutto due parole per presentarmi. Sono un
fisico, circa coetaneo degli autori (fisici) del telegramma di cui si
parla, la maggior parte dei quali conosco bene.
Come vedra', non mi sento di schierarmi completamente con i miei
colleghi, anche se approvo alcune delle cose che dicono. Purtroppo noi
fisici (solo di questi posso parlare con cognizione) abbiamo da scontare
un peccato originale: non penso, come Oppenheimer, alla bomba atomica,
ma al disinteresse che per troppi anni, come corporazione, abbiamo
mostrato verso i fatti della societa' e verso l'educazione scientifica;
in gran parte interessati solo a difendere il proprio orticello (e
relativi finanziamenti). Oggi raccogliamo, con largo interesse, cio' che
e' stato seminato: diffidenza, paura, sentimento antiscientifico, ecc. I
miei colleghi vedono bene la malattia, ma purtroppo non hanno (ne' qui
ne' mai) una parola di autocritica circa le cause.
Non conosco a sufficienza tutti i dati disponibili; puo' darsi sia
vero che non esistono prove di apprezzabili effetti dei campi e.m. sulla
salute umana. So che persone di cui posso fidarmi, avendo esaminato gli
studi fatti, si sono convinti di cio'. Sicuramente concordo che sullo
"elettrosmog" e' stata costruita una campagna terroristica,
approfittando dell'impossibilita' da parte del cittadino medio di
orientarsi e di verificare, e dell'istintiva paura per tutto cio' che
non si vede e non si tocca.
Debbo anche dire che al posto di Veronesi e di Regge sarei stato
piu' cauto nel giudizio sui dati raccolti a Cesano. Non credo che in
particolare Regge abbia informazioni piu' approfondite delle mie, e nel
mio piccolo, sulla base degli scarni elementi forniti dalla stampa, non
mi sentirei di asserire con certezza che le onde di Radio Vaticana siano
senza peccato... Col che, sia chiaro, non sto dicendo che sono certo che
fanno male; pero' da quei dati, secondo me, una debole indicazione in
tal senso si puo' ricavare.
Ritengo anche probabile che i limiti di legge vigenti in Italia
siano eccessivamente restrittivi, ma su questo vorrei dire una parola
chiara. In uno Stato di diritto, una legge puo' anche essere sbagliata
ma vincola ugualmente alla sua osservanza tutti i cittadini. Fermo
restando il diritto, anzi il dovere, da parte di chi la ritiene
sbagliata, di battersi perche' venga modificata. Percio' non mi piace
che G. Francescato accusi chiunque non la pensa come lei di difendere
interessi poco chiari. Come ho gia' detto, non voglio sottoscrivere
parola per parola cio' che dicono i miei colleghi, ma respingo l'epiteto
(spregiativo) di tecnocrati che Francescato gli attribuisce. Per come li
conosco, posso considerarli parte di un "establishment" che ha fatto gli
interessi del gruppo cui appartengono, cosi' come loro li intendono; ma
sono senz'altro fuori dei veri giochi di potere, che si svolgono in
altre sedi...
Tornando alla legge, finche' essa e' in vigore fa bene il ministro
Bordon a imporne l'osservanza da parte di chiunque. Solo che io non
credo affatto che riuscira' a mantenere quanto afferma: Vaticano ed ENEL
sono troppo piu' potenti di lui. Se avesse il coraggio di dirlo, lo
apprezzerei di piu'; invece prevedo che si arrivera' al nuovo governo
con un nulla di fatto, dopo di che la patata bollente passera' in altre
mani, e buonanotte.
Sempre a proposito di Bordon: la sua dichiarazione sulla democrazia
non farebbe una piega, se in queste faccende i cittadini potessero
democraticamente decidere sulla base di conoscenze valide e di un
giudizio indipendente; ma purtroppo cosi' non e'. Queste sono materie
complesse, difficili da sceverare anche per gli specialisti; il fatto
che un ministro o un parlamentare abbiano ricevuto un voto popolare non
li rende automaticamente competenti. A loro spetterebbe se mai l'obbligo
di rendersi conto di questa grave difficolta' della societa' moderna e
di lavorare per risolverla, invece di abusare della loro carica per
ostentare disprezzo verso chiunque cerchi di fornire elementi di
giudizio diversi da quelli da loro ritenuti giusti.
Anche se non ho lo spazio per approfondire l'argomento, due parole
sul "principio di precauzione". Lo ritengo un criterio assurdo dal punto
di vista scientifico e inapplicabile in pratica. Ma quel che e' peggio,
viene invocato solo quando torna comodo. Perche' Bordon e Francescato
non hanno fatto almeno altrettanto chiasso in appoggio a Veronesi quando
questi ha tentato di limitare il fumo? Qui non occorreva il principio di
precauzione, visto che i danni sono assodati, e sono quantitativamente
ben piu' gravi di qualsiasi elettrosmog. E che dire dell'inquinamento
chimico e acustico dovuto al traffico automobilistico nelle citta'? A
parte il palliativo delle domeniche senz'auto, non si e' visto altro;
eppure anche le auto sono una causa di malattie e di morte di gran lunga
piu' grave delle altre di cui si parla tanto. Certo, ci sono grossi
interessi contrari e la resistenza degli stessi cittadini a cambiare
abitudini consolidate; ma allora, chi e' che si fa condizionare dal
mondo degli affari? Chi e' che mette i voti prima della vita? Alla luce
di tutto questo, montare campagne sull'elettrosmog, o altre simili, a me
appare un modo poco costoso per "salvarsi l'anima", ossia per ben
figurare di fronte agli elettori...
Un'ultima osservazione, relativa a quanto dice Francescato: "a
stabilire come tutti noi dobbiamo fare i figli e cosa dobbiamo mangiare
non puo' essere la casta degli eletti". Dietro un'apparenza democratica
io ci leggo una visione ideologica e demagogica, che tutto sommato si
risolve in un boomerang. A parte che stavamo parlando di elettrosmog,
non di riproduzione o di OGM, il termine "casta degli eletti" non si
applica meglio a lei e ai suoi sodali che non agli scienziati? Il
problema e': di chi si deve fidare il cittadino? La risposta sembra
ovvia: di chi ha le competenze per valutare rischi e benefici. In un
Paese ben ordinato i politici chiederebbero assistenza e collaborazione
di tutti i competenti nei vari rami, quando ci siano da affrontare
problemi complessi, come questi. Invece no: stabilita una linea
politica, su basi che non voglio discutere, chiunque la pensi
diversamente diventa un nemico da contrastare con qualunque mezzo,
inclusa la diffamazione gratuita. Nelle poche parole di Francescato ci
leggo ripetuti esempi di tale tecnica, e mi riescono francamente
intollerabili.
Con i migliori saluti
Elio Fabri
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "Enrico Fermi" - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
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Received on Sat Apr 14 2001 - 09:55:56 CEST