Re: sottomarino kursk

From: Roberto Divia` <Roberto.Divia_at_cern.ch>
Date: Fri, 03 Sep 2010 15:31:33 +0200

On 9/2/2010 5:27 PM, Rebrac wrote:
> Sotto l'ombrellone si commentava la notizia del decennale del fatto.
> E di cosa sarebbe accaduto se si fosse tentato di uscire dal sommergibile
> ( a 100 metri di profondita') per tentare una risalita.
> Nella nostra ignoranza di chiacchiere da spiaggia si dava per scontato:
> 1.l'ininfluenza della temperatura (anche se a -100 metri deve fare un freddo
> cane);
> 2. il fatto che la pressione all'interno del sommergibile sia stata di 1 atm
> o giu' di li;
> 3.che, sia in assetto costante che variabile, i 100 metri sono stati
> raggiunti.
>
> Non ne siamo venuti a capo.
> Qualcuno ha un'idea di cosa possa succedere al fisico umano in un un
> tentativo del genere ?

Il primo problema e` che cosa respirare. L'aria e` velenosa, quindi bisogna
usare miscele fino a ~70 metri, poi si deve cambiare.

Il secondo problema e` la pressione. A 100 metri ci sono 11 Bar. Per passare
da pressione ambiente a 11 Bar ci vuole tanta, molta pazienza. Arrivare a
11 Bar non e` un grosso problema, basta avere abbastanza tempo per
equilibrare e un fisico allenato.

Poi il freddo. L'angoscia. Il panico. L'ambiente chiuso nella camera
di compressione. L'oscurita` e il freddo una volta fuori.

Una volta usciti, la salita. Lenta, per non fare bolle. Con tante soste per
decomprimere. A occhio direi un paio d'ore per arrivare in superfice, ma
dipende anche da come passa nella camera di compressione. Il tutto al buio
(almeno per i primi 30 metri, dipende dalla qualita` dell'acqua).

Infine la superfice. Gonfiare il canotto, salirci sopra, chiedere aiuto.
Probabilmente al limute di ipotermia e embolia.

Dipende anche se sono riusciti a fare uscire la boa di soccorso. Avere
una cima potrebbe aiutare, ma solo con mare calmo o quasi, altrimenti
potrebbe fare piu` male che bene.

In apnea? Dimenticatelo. Solo per equilibrare la camera di compressione ci
vuole troppo tempo. Forse usando una camera di equilibrio, ma allora si va
in saturazione e poi bisogna de-saturare altrimenti l'embolia e` assicurata.
E la procedura di desaturazione prende tempo. Magari con una procedura
speciale di saturazione e tenendo il respiro, ma io non ci conterei troppo.

Gli apneisti scendono al loro ritmo e sapendo piu` o meno quanto dovranno
fermarsi per desaturare. E dato che non si fermano, i tempi sono limitati
al minimo necessario. Inoltre sono allenati e sanno di poter trovare un
minimo di aiuto durante e dopo.

Ciao,
-- 
        Roberto Divia`              Love at first sight is one of the greatest
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Received on Fri Sep 03 2010 - 15:31:33 CEST

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