Re: Pressione nel modello classico Newton-Cartesio
Zio Funch ha scritto:
> Volevo sapere visto che lo sto studiando a scuola, se e' vero che un oggetto
> di dimensioni ridotte lasciato all'esposizione di un raggio luminoso per
> moltissimi anni viene spostato o comunque subisce una pressione
> considerevole.
> Grazie, Bmx-rider of doom
Non so esattamente cosa preveda il modello classico di Newton-Cartesio: sono
questioni che, piu' che la Fisica, riguardano la Storia della Fisica.
La teoria elettrodinamica classica (di Maxwell) prevede la pressione della luce,
che fu rivelata sperimentalmente nel XIX secolo (credo da Lebedev), la quale
ovviamente si esercita non appena su di un corpo incida della luce (subito, non
e' necessario aspettare moltissimi anni...). Si tratta di un effetto che, a
conti fatti, risulta molto debole.
Sostanzialmente e' dovuta al fatto che le onde e.m. trasportano energia e
quantita' di moto, che possono cedere, un po' come un flusso d'acqua con una
certa portata che investa un superficie. (L'analogia pero' non e' molto stretta
perche' le particelle d'acqua hanno massa, mentre i fotoni no: il fatto che i
fotoni abbiano quantita' di moto ma non massa e' un effetto relativistico che e'
gia' contenuto nell'elettrodinamica di Maxwell, che com'e' noto, e' gia'
relativisticamente corretta).
Ritornando al tuo problema, penso, a occhio e croce, che anche la teoria
corpuscolare di Newton dovrebbe prevedere una pressione della luce, perche'
Newton immaginava la luce come un flusso di particelle, dotate, ovviamente, di
quantita' di moto.
Ma su questo punto, ripeto, bisognerebbe consultare qualche testo di storia
della fisica.
Spero di aver, quanto meno, messo a fuoco la questione.
Ciao.
Antonio
Received on Fri Mar 09 2001 - 17:19:27 CET
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