Re: Re: legge di newton e altro

From: Pavesi Giovanni <g.pavesi_at_netvalley.it>
Date: 9 Mar 2001 20:58:20 +0100

Elio ha scritto:
> Da un lato, non vorrei porre in modo perentorio l'imperativo "la scienza
> non deve chiedersi i perche'". Sebbene questo imperativo, che definirei
> "igienico", sia sacrosanto, esso ha una storia: e' nato dopo una lunga
> esperienza di sforzi, di tentativi, di errori. Mi auguro tanto che Roby
> (e tutti gli altri) riescano a ricevere dalla loro scuola, dai loro
> insegnanti, il sapore di tutto questo lavoro, che ci ha portati a
> pensarla nel modo che oggi possiamo riassumere in uno slogan.
Io mi accontenterei di molto meno: che sia accettato, anzi dato per
scontato l'"imperativo categorico" di cui sopra, sia dai vari
"Roby", grandi e piccoli, che dai loro insegnanti. E mi piacerebbe
tanto non dover leggere piu' su pubblicazioni scientifiche,
divulgative ma serie, titoli come << La forza del pensiero
positivo (o negativo) >>, riferite alla "quintessenza" ed alla sua
pressione, e frasi simili, chiaramente rivolte a colpire la
fantasia, e non solo quella dei lettori piu' sprovveduti,
evidentemente. Credo che frasi simili, solo dieci anni fa,
avrebbero sortito l'effetto opposto, cioe' critiche e
disapprovazione unanime, ma i tempi cambiano e gli appassionati
di scienze sono sempre di piu' numerosi e sempre meno attrezzati
culturalmente. La scuola ha le sue colpe, ma non e' la sola.
                              Paola Pannuti

-- 
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Received on Fri Mar 09 2001 - 20:58:20 CET

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