rilevatore di temperatura ad infrarossi
Si trovano in commercio rilevatori ad infrarossi adatti alla ricerca
di sepolti da valanga magari anche dall'elicottero?
Esistono forse altre tecnologie per gli stessi scopi?
Grazie __ Riccardo__
From moretti_at_science.unitn.it
dimiccob_at_libero.it Tue Mar 13 13:49:22 2001
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dimiccob_at_libero.it>
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From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Subject: Re: neutrini
Date: Tue, 13 Mar 2001 14:49:22 +0200
Organization: Trento University
Message-ID: <3AAE174F.9A5F767F_at_science.unitn.it>
Reply-To: moretti_at_science.unitn.it
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Rispondo, alle critiche di Biagio che mi ha scritto anche
in privato e cosi' rispondo anche ad altri che mi hanno
fatto (a ragione!) simili critiche.
Ciao, a tutti.
Valter
----- Original Message -----
From: "Biagio Di Micco" <dimiccob_at_libero.it>
To: <moretti_at_science.unitn.it>
Sent: Monday, March 12, 2001 8:48 PM
Subject: Re: neutrini
> La rarita' dei neutrini e' dovuta alla conservazione del numero
> leptonico?
...preciso che mi riferivo alla rarita' rispetto ai fotoni. Riguardo
alle cariche leptoniche conservate (se ricordo bene quando una decina di anni fa
studiavo all`universita` queste cose, ora faccio ricerca su tutt`altro),
esistono diversi numeri o cariche leptoniche tutti conservati nei processi.
Questi impongono dei forti vincoli sui processi possibili e immaginavo che
diminuissero le probabilita` di produzione neutrinica vietando certi
processi (per esempio mi ricordo, ma non c`entra per il caso in esame, che
il decadimento di un muone negativo in due elettroni e un positrone e`
vietato...). E ovvio che faccio sempre il paragone con la possibilita` di
produrre fotoni dove non ci sono tanti vincoli. Comunque e' passato troppo
tempo da quando ho studiato queste cose per cui potrei dire delle sonore
bstialita' :-)
> Immagina un processo di questo tipo: decadimento di uno stato energetico
> per emissione di una Z0.
> Mi riferisco ad un diagramma di feymann del tipo (e-in, e-out) al primo
> vertice una Z0, al secondo
> coppia neutrino antineutrino. E' un processo che conserva il numero
> leptonico, soppresso dalla massa della Z0 e basta, dove sta la
> conservazione del numero leptonico?
>
Mi pare che la conservazione della carica leptonica non c`entra
in quel processo: quel processo e` vietato se il neutrino non ha
massa avendo Z_0 massa: nel sistema di quiete con Z_0 passi da
massa M (quella di Z-0) a 2P
dove P e` la componente temporale del quadr`impulso del neutrino.
D`altra pare la conservazione dell`impulso dice anche che 0 = 2P^2
e allora ottieni un`assurdita`. Se la massa e` piccola, non ho mai fatto i
conti
sulla probabilita` di decadimento di Z-0 in quel modo e non saprei cosa
dire.
(immagino che rimanga piccola). Se vuoi far funzionare il processo che dici
con il neutrino senza massa devi attaccarci qualcosa all`altro estremo del
propagatore Z-0.Se i neutrini hanno massa e` diverso, ma non me ne intendo
abbastanza
>
> > I neutrini invece interagiscono pochissimo, sono senza carica elettrica
> > per cui non interagiscono per via elettromagnetica e non vedono i gusci
> > elettronici degli atomi e delle molecole,
>
> Perche' dici questo? i neutrini possono interagire tranquillamente con
> gli elettroni
> atomici o sbaglio?
>
Non sbagli, su questo sono andato a controllare, l`esistenza di correnti
debole neutre (della cui esistenza mi ero dimanticato) ammette processi di
scattering neutrino elettrone anche con neutrino di tipo diverso
da quello elettronico, per cui sono processi meno rari di quello
che pensavo. (Le probabilita`di processi di scattering saranno comunque
molto piu` piccole degli analoghi processi elettromagnetici per la "debolezza"
delle interazioni deboli.)
Quello che pensavo, e` che quando il neutrino capita nel nucleo produce
molti piu` disastri perche` puo` produrre decadimenti deboli e quelli sono molto
piu` evidenti nei rivelatori (credo che una delle poiche cose che
controllino) che processi di scattring del tipo di sopra.
> A questo punto ti pongo un'altra domanda.
> In meccanica quantistica non relativistica in cui l'interazione della
> radiazione con
> la materia e` rappresentata in modo ibrido: (si trattano in modo
> quantistico gli atomi e in modo classico il campo elettromagnetico)
> l'interazione del campo con gli atomi e' ottenuta in modo perturbativo
> considerando come stati iniziali e finali gli stati stazionari degli
> atomi, giusto?
Si si procede in questo modo, per es. sull' Heitler
> In TQC d'altro canto gli stati iniziali e finali sono stati asintotici
> di particella libera.
> Se volessi applicare le regole di Feymann al caso di interazione di un
> fotone con un guscio atomico, come dovrei procedere? Potrei sviluppare
> le funzioni d'onda in onde piane e calcolarmi le ampiezze di transizione
> onda per onda e poi reintegrare il tutto? o questo metodo non e'
> applicabile (potrebbe non convergere?)
>
Credo che in linea di principio si potrebbe fare, ma di fatto si usa la
teoria perturbativa non covariante, come hai detto sopra e non si usano i
diagrammi di F. propriamente detti. Il problema e` che nella teoria dei
processi di scattering relativistico e` difficilissimo (forse impossibile)
descrivere la formazione o la distruzione di sistemi composti. (vedi l'Haag
"local quantum physics"). Forse recentemente ci sono stati
> Hmmm.. anche qui non sono molto d'accordo. Neutrini elettronici sono
> prodotti ad abundantia
> nei decadimenti beta dei nuclei solari.
Hai ragione su questo, pensavo ai neutrini che si cercano di vedere
in concomitanza di onde gravitazionali emesse da una supernova e mi ero
del tutto dimenticato dei neutrini solari (Pontecorvo perdono!).
> E la presenza di neutrini
> atmosferici e' molto elevata a causa del decadimento dei muoni prodotti
> a loro volta dal decadimento dei pioni che a loro volta sono prodotti
> dalle interazione degli adroni primari con l'atmosfera.
> Pero', ovviamente, se il paragone e' coi fotoni il loro numero e'
> piccollo (almeno credo) bisognerebbe fare dei conti!!
> La mia obiezione e' solo sull'aggettivo raro, se paragonati ai fotoni
> sono rari ma se paragonati a qualunque altra radiazione presente nei
> raggi cosmici non credo siano tanto rari, o no?
Purtroppo e` troppo fuori dalla mia portata e dai miei ricordi, per
rispondere ci vorrebbe un fisico delle particelle e non un fisico matematico
quale sono io.
Ciao, Valter
Received on Sun Mar 11 2001 - 16:32:47 CET
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