Re: neutrini

From: Biagio Di Micco <dimiccob_at_libero.it>
Date: Mon, 12 Mar 2001 20:48:00 +0100

Valter Moretti wrote:

>
> Ciao, il fatto e' che i fotoni interagiscono molto con il resto
> della materia *specialmente a livello della struttura elettronica
> delle molecole*. Sono molto facili da produrre a livello chimico
> e disponibili in quantita' che sostanzialmente dipende solo dall'energia
> disponibile perche' non soddisfano leggi di conservazione oltre a quelle
> macroscopiche (energia, impulso ecc...) a differenza dei neutrini che
> conservano cariche leptoniche.
La rarita' dei neutrini e' dovuta alla conservazione del numero
leptonico?
Immagina un processo di questo tipo: decadimento di uno stato energetico
per emissione di una Z0.
Mi riferisco ad un diagramma di feymann del tipo (e-in, e-out) al primo
vertice una Z0, al secondo
coppia neutrino antineutrino. E' un processo che conserva il numero
leptonico, soppresso dalla massa della Z0 e basta, dove sta la
conservazione del numero leptonico?
 
 
> I neutrini invece interagiscono pochissimo, sono senza carica elettrica
> per cui non interagiscono per via elettromagnetica e non vedono i gusci
> elettronici degli atomi e delle molecole,

Perche' dici questo? i neutrini possono interagire tranquillamente con
gli elettroni
atomici o sbaglio?

A questo punto ti pongo un'altra domanda.
In meccanica quantistica non relativistica in cui l'interazione della
radiazione con
la materia e` rappresentata in modo ibrido: (si trattano in modo
quantistico gli atomi e in modo classico il campo elettromagnetico)
l'interazione del campo con gli atomi e' ottenuta in modo perturbativo
considerando come stati iniziali e finali gli stati stazionari degli
atomi, giusto?
In TQC d'altro canto gli stati iniziali e finali sono stati asintotici
di particella libera.
Se volessi applicare le regole di Feymann al caso di interazione di un
fotone con un guscio atomico, come dovrei procedere? Potrei sviluppare
le funzioni d'onda in onde piane e calcolarmi le ampiezze di transizione
onda per onda e poi reintegrare il tutto? o questo metodo non e'
applicabile (potrebbe non convergere?)
   
> Un nucleo atomico e' migliaia di volte piu' piccolo rispetto al guscio
> elettronico questo diminuisce le probabilita' che un singolo neutrino
> interagisca con un atomo rispetto a quanto accade per un fotone.

Vedi sopra.

> Infine i neutrini sono molto rari: vengono prodotti in grande quantita'
> solo in fenomeni cosmici violentissimi come l'esplosione di supernovae.
Hmmm.. anche qui non sono molto d'accordo. Neutrini elettronici sono
prodotti ad abundantia
nei decadimenti beta dei nuclei solari. E la presenza di neutrini
atmosferici e' molto elevata a causa del decadimento dei muoni prodotti
a loro volta dal decadimento dei pioni che a loro volta sono prodotti
dalle interazione degli adroni primari con l'atmosfera.
Pero', ovviamente, se il paragone e' coi fotoni il loro numero e'
piccollo (almeno credo) bisognerebbe fare dei conti!!
La mia obiezione e' solo sull'aggettivo raro, se paragonati ai fotoni
sono rari ma se paragonati a qualunque altra radiazione presente nei
raggi cosmici non credo siano tanto rari, o no?
 
 
> Ciao, Valter
Ciao Biagio
Received on Mon Mar 12 2001 - 20:48:00 CET

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